Referendum nullo, ma il Gargano è presente e dice “Sì”
Gli italiani hanno espresso la loro posizione in merito al quesito del referendum abrogativo sulla durata delle concessioni per le trivellazioni in mare. Tonfo per la provincia di Foggia che si assesta su un misero 36%, ben lontano dal 50% + 1.
Alle 23 lo stop alle operazioni di voto. Le rilevazioni – alle 12 e alle 19 – sull’affluenza alle urne non erano entusiasmanti. Nella Regione Puglia, la provincia di Foggia si è attestata sin da subito come fanalino di coda, lasciando alle province di Lecce e Bari il ruolo da protagonista. Rapporti che, in proporzione, sono rimasti immutati quattro ore (e non molti elettori) dopo.
Numeri che però non sono stati sufficienti al raggiungimento del quorum: in Puglia, la percentuale degli elettori che hanno espresso la loro preferenza è di poco superiore al 40%. Non raggiunge il 50% + 1 nemmeno Lecce (47,54%), che sin da subito si era presentata come la “regina” del referendum. Seguono Bari (42,73%), Taranto (41,73%) e Bat (37,59).
In provincia di Foggia ha votato il 36% dei 494.480 aventi diritto al voto. A Foggia città gli elettori che hanno esercitato il proprio diritto di voto sono stati il 41,21%; negli altri grandi centri della Capitanata si registra la percentuale bassissima a Cerignola (che supera di poco il 25%), il 36,12% di San Severo, il 40,24% di Manfredonia e il 33% di Lucera.
Le Isole Tremiti, che con lo spettro delle trivelle convivono da tempo, hanno raggiunto il quorum: alle urne il 56,5% degli aventi diritto. Vieste si attesta sul 42,8%, Vico del Gargano a 35,9%, Zapponeta non raggiunge per poco il 40% (39,32%). A Rodi Garganico ha votato il 45,9% degli elettori, a Peschici il 39,3%. La percentuale più bassa in assoluto è stata registrata a Roseto Valfortore: appena il 16,5%.
(Foggiatoday)