Politica

Sandro Siena: ” Le opache trasparenze della consigliera Giuffreda”

Trasparenza vuol dire anche obiettività e completezza nel raccontare i fatti, che se detti parzialmente omettendo particolari importanti (volutamente o no, non sta a me stabilirlo), fanno saltare il principio di base.
La consigliera Giuffreda, nella sua nota inviata alla stampa, ha puntato il dito contro la maggioranza rea, a suo dire, di aver privato la cittadinanza della trasparenza sbandierata dalla lista “Vieste sei tu”. Purtroppo, e questo mi duole affermarlo, la consigliera Giuffreda non ha raccontato come si sono svolti realmente i fatti, che ognuno può desumere rivedendo la registrazione della seduta del Consiglio Comunale del giorno 4 luglio, tramite il link presente sul sito istituzionale del Comune (a proposito di trasparenza).
La mozione presentata ha avuto una prima opposizione dal consigliere di minoranza Montecalvo che ha proposto delle modifiche (prima non accettate ma poi assecondate dalla stessa consigliera Giuffreda). Questa diversa visione dell’argomento conferma che la mozione proposta non era poi così scontata da accettare ad occhi chiusi, ma che meritava un dibattito più approfondito, ossia quanto chiesto dalla maggioranza. La controproposta, infatti, prevedeva di rimandare la trattazione di quanto previsto nella mozione alla commissione consiliare competente, la cui importanza era stata tanto decantata qualche minuto prima dalla stessa consigliera Giuffreda. Una volta in commissione, si sarebbe discusso l’argomento, eventualmente adeguato alle proposte giunte dai vari componenti, e approvato con contestuale modifica del regolamento. Tutto qua!
Se la maggioranza non avesse avuto alcun interesse nell’affrontare l’argomento, non avrebbe partecipato ad un dibattito durato ben 37 minuti, ma avrebbe bocciato immediatamente la proposta.
Dov’è lo scandalo? Dov’è la mancanza di trasparenza? Sicuramente nella cattiva informazione, come si diceva all’inizio.

Da delegato alla trasparenza apprezzo molto l’interesse dimostrato dalla consigliera Giuffreda per questa tematica e sono certo che darà un contributo utile ad affrontare questo aspetto della pubblica amministrazione; ma ciò che sorprende è che questo interesse sia nato solo all’indomani dell’insediamento di questa amministrazioni. Non mi risulta, infatti, che abbia mai presentato mozioni, proposte o fatto interrogazioni in merito alla mancata pubblicazione di dichiarazioni obbligatorie sui compensi percepiti dai componenti della precedente consigliatura. Come è facilmente verificabile visitando il sito comunale, ed esattamente nella sezione Amministrazione trasparente – Organizzazione – Dichiarazione su compensi dei titolari di incarichi politici, quella (ad esempio) dell’ex sindaco Ersilia Nobile è ferma al 2013 mentre quella (sempre ad esempio) della consigliera Giuffreda è addirittura ferma al 2011. Cercasi trasparenza disperatamente!
Ritengo che quanto accaduto nel corso del Consiglio Comunale e lo strascico creato col comunicato inviato alla stampa, è più un tentativo di screditare la maggioranza, con fare tipico di una campagna elettorale denigratoria, che la voglia di dare il proprio contributo all’operato dell’amministrazione. Le elezioni si sono svolte un mese fa, i cittadini hanno scelto ed hanno assegnato un compito ad ognuno di noi: svolgiamolo nell’interesse loro e lasciamo perdere queste sterili polemiche che non contribuiscono a risolvere i tanti problemi che si sono accumulati negli anni. Vieste ha bisogno di azioni concrete, non di chiacchiere.

Sandro Siena – Vice presidente del Consiglio comunale

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La replica di Annamaria Giuffreda

Sandro Siena si deve essere sentito punto sul vivo, giacché ha tentato un’arrampicata sugli specchi e ha mostrato la natura denigratoria del suo fare politica, tutto per giustificare il suo voto contrario alla mozione sulla trasparenza.
Per fortuna c’è la registrazione del Consiglio Comunale e tutti possono andare ad ascoltare. Inoltre, durante il Consiglio, Siena deve essere stato molto distratto. Il consigliere Montecalvo non era affatto contrario (tanto che ha votato a favore) alla mia mozione, anzi, ha suggerito di migliorarla prevedendo l’inserimento non solo di un’unica dichiarazione dei redditi e del patrimonio dei singoli consiglieri, ma la variazione per ogni anno di mandato. La discussione che ne è derivata era volta a chiarire quest’aspetto, così che mi sono resa disponibile ad integrare il suggerimento nel testo della mozione.
La mozione richiedeva solo un impegno del Sindaco e della Giunta affinché al momento della discussione sul regolamento nella commissione consiliare preposta si prevedesse l’inserimento della dichiarazione dei redditi (e non solo) di tutti gli eletti. La maggioranza pur di non assumere questo impegno ha dapprima richiesto di ritirare la mozione e poi, nella persona del Sindaco, ha formulato la proposta di togliere tutto il corpo della mozione lasciando solo l’impegno a modificare il regolamento. Ho ricordato che la modifica del regolamento era un atto dovuto. Al mio ovvio rifiuto, sia di ritiro sia di modifica, si è arrivati alla votazione. La maggioranza (compreso Sandro Siena) ha votato contro questo impegno. Se erano tutti d’accordo nel merito, non si capisce il voto contrario.
Sandro Siena, inoltre, si comporta come un perfetto politico della prima Repubblica, anzi peggio. Vuole scaricare sul passato le responsabilità del presente, tentando di distogliere l’attenzione dall’oggetto della questione.
E’ bene ricordare che ora c’è Viesteseitu a governare e Viesteseitu deve assumersi le responsabilità dei propri atti.
Quando sarà pubblicata sull’albo pretorio la mozione, alla fine della stessa, i cittadini potranno leggere:
“udita la relazione, uditi gli interventi, il Consiglio Comunale con voti espressi a favore 5 ( Giuffreda, Rosiello, Clemente, Marchetti, Montecalvo), contrari 11( Ascoli, Azzarone, Carlino,Falcone , Lapomarda, Nobiletti, Pecorelli, , Petrone ,Prudente, Siena, Starace ) NON approva.
Questi sono i fatti, il resto è un tentativo maldestro di “distrazione di massa”.
Quanto alle dichiarazioni sui compensi derivati dal mio incarico di consigliere comunale, sarebbe il caso che Siena, invece di impegnarsi a pescare nel torbido e fare illazioni, provvedesse ad una migliore organizzazione degli uffici preposti che evidentemente non aggiornano costantemente il sito comunale, considerato che i compensi di tutti i consiglieri sono stati pubblicati nel 2014 e fanno riferimento alle indennità del 2011.
Non c’è niente di opaco nella mia persona, consiglierei a Siena, invece, di guardare bene all’interno della sua maggioranza che non vuole pubblicare le dichiarazioni dei redditi dei propri consiglieri perché per qualcuno si potrebbero rilevare davvero imbarazzanti.

Annamaria Giuffreda – Consigliere comunale PD

 

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