Hanno aderito donne di diversa estrazione sociale e provenienza politica. Disoccupate, casalinghe, insegnanti, lavoratrici stagionali, studentesse universitarie, professioniste(fra cui medici, avvocata, commercialista, architetta) che ritengono di dare il contributo all’affermazione del Sì. Ecco il testo e i nomi delle firmatarie.
La riforma costituzionale, sottoposta al referendum del 4 dicembre prossimo, prevede un principio che non viene messo in risalto così come meriterebbe.
Si tratta dell’equilibrio tra donne e uomini nella rappresentanza nazionale e regionale ed è previsto negli articoli 55 e 122.
Nonostante molte più donne rispetto al passato siano protagoniste del mondo delle professioni, della cultura e della politica, è indubbio quanto scarsa sia la rappresentazione delle donne nei luoghi decisionali dove si esercita il potere politico.
L’equilibrio nella rappresentanza tra uomini e donne non è solo un principio di equità ma si traduce anche in un vantaggio economico. Numerosi studi internazionali ed autorevoli, infatti, dimostrano quanto la promozione della partecipazione delle donne e della parità di genere abbia un impatto positivo sullo sviluppo economico oltre che sulla qualità della vita dei cittadini.
Gli strumenti legislativi per superare il disequilibrio tra uomini e donne sono indispensabili.
L’esempio pratico di quanto siano utili le leggi per le pari opportunità abbiamo potuto verificarlo nella nostra cittadina in occasione delle ultime elezioni amministrative del 6 giugno. Infatti, senza la legge 215, che impone la presenza nelle liste di almeno un terzo di donne, non ci sarebbero state ben trentatré donne candidate e senza la doppia preferenza di genere non sarebbero state elette otto donne. Un risultato impensabile fino a poco tempo fa.
Votare Sì al referendum del 4 dicembre significa che nella nostra Costituzione, la legge più importante del nostro Paese, si introduce il principio di equilibrio fra donne e uomini nella rappresentanza.
Questo aspetto, oltre agli altri punti qualificanti della riforma, ci ha spinto, in quanto donne, a sostenere il Sì e ad invitare le nostre concittadine e i nostri concittadini a votare Sì per fare dell’Italia un paese più moderno, efficiente e con un passo avanti sul piano della civiltà.
• Carmela Cariglia
• Lea Carriero
• Federica Castagnetti
• Marinella Cellammare
• Milena Clemente
• Chiara D’errico
• Vittoria Dicandia
• Angelica Dirodi
• Maria Grazia Dirodi
• Grazia Falcone
• Gabriella Ferraraccio
• Annaluce Giuffreda
• Annamaria Giuffreda
• Patrizia Ida Grassi
• Tiziana Leto
• Anna Maria Lucatelli
• Giuseppina Lucatelli
• Grazia Maggiore
• Deborah Marchetti
• Chiara Masanotti
• Giulia Melchiorre
• Lidia Molinari
• Michela Pagano
• Chiara Ragno
• Anna Maria Russo
• Mariella Santoro
• Chiara Spalatro
• Ida Sicuro
• Maria Grazia Somarelli
• Rita Tantimonaco
• Cinzia Tonziello
• Sonia Totaro
• Libera Troia
• Marianna Troia
• OanaUngureanu
• Maria Consiglia Ventrella
• Frieda Verbeek
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