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Baia Campi – La Regione condannata a pagare oltre sedici milioni di euro

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“Al fine di ottemperare all’esito del lodo arbitrale…scaturisce per la Regione Puglia un debito di 16,5 milioni di euro”. Provvedimento depositato presso la Camera arbitrale dell’Anac, Autorità Nazionale Anticorruzione.

Diventato esecutivo in favore di Italscavi spa. Al centro della lite l’edificazione dei Centri pilota per il turismo di Baia dei Campi(Vieste) e Otranto. I soldi da pagare in questo modo: 5,5 milioni nel 2017 e stessa cifra da versare per ciascuno degli anni 2018 e 2019.

Le due strutture turistiche, almeno, risultano operative? No. La Giunta regionale,dato che al primo avviso di vendita del mega impianto di Baia dei Campi non ha risposto nessuno,riapre la gara.

Base d’asta pari a 9,4 milioni di euro fissata dall’Agenzia delle Entrate di Foggia. Le offerte segrete in aumento devono essere presentate agli Uffici regionali entro il 21 dicembre prossimo.

Nel frattempo Italscavi spa di Campobasso (aggiudicataria dell’appalto per la costruzione di fabbricati e rete dei servizi), vista la sentenza della IV sezione civile del Tribunale di Bari, è creditrice della Regione Puglia di euro 5.548.560,16. Il dispositivo del Giudice notificato il 30 luglio 2015.

Dopo 120 giorni la Regione non paga. Quindi Italscavi invia precetto di 5.550.292,07 euro. Risposta dei vertici politici? Nessuna. Ecco il pignoramento della somma presso il Banco di Napoli, tesoriere della Regione. Presidente e giunta regionale impugnano la sentenza, tramite l’avvocato esterno Mario Spinelli.

Il compimento del sequestro di pubblico denaro viene provvisoriamente bloccato dalla Corte d’Appello barese. Contenzioso che ha per oggetto il Centro direzionale Baia dei Campi. Struttura ideata nell’anno 1984 dalla Regione, insieme al Centro previsto per Otranto, quale punto strategico per lo sviluppo integrato del turismo in Puglia.

Inizio lavori a metà 1988. Affidati a Italscavi spa e Icamar srl e Trisciuglio srl(Fg) e Giannotta Leonardo Cannole(Le) e Diemme Costruzioni Otranto. L’altalena dei finanziamenti parte con 23 miliardi di lire della Regione e 38,86 elargiti dallo Stato, mentre il Ministero del Bilancio ne revoca 19.

Tra manufatti aggiuntivi e varianti l’importo complessivo presunto è di 95 miliardi di lire, di cui 45 per Baia dei Campi. Qui il progetto dell’arch. Paolo Portoghesi immagina un albergo di 360 posti letto,piscina olimpionica, campi tennis, ristoranti, sala congressi, pista da ballo. Nel 1999 la delegazione di collaudo firma il certificato, con riserva.

Si inaugura così la diatriba amministrativa fra Assessorato lavori pubblici della Regione e Italscavi spa, in merito a documenti mancanti e ripristino infrastrutture edificate in difformità.

Passano gli anni segnati da operazioni peritali, consulenti di parte, espropri e fornitura arredi, superfici ammalorate, udienze e decreti ingiuntivi, sentenza della Corte di Cassazione, Capo Gabinetto e avvocato coordinatore regionale, tentativi di conciliazione.

Soprattutto “…abbandono e degrado del cespite”: vale a dire quel che rimane dell’immobile che si trova in agro Baia dei Campi. Dentro l’elenco delle ottantuno opere pubbliche incompiute pugliesi, stilato dal Ministero delle Infrastrutture per l’anno 2016, spiccano sia il Centro turistico di Baia dei Campi sia quello di Otranto (laghi Alimini).

Vicenda interessante di utilizzo di pubblici finanziamenti. Per caso, vista la soccombenza monetaria, qualcuno presumibilmente ha sbagliato?

Nino Sangerardi (Affaritaliani.it)

 

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