Aspra polemica tra il presidente di Federalberghi di Capitanata, il viestano Gino Notarangelo del “Gattarella Resort”, tra le più belle strutture turistiche di Puglia, e il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice.
Motivo: le diverse vedute sul funzionamento dell’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia, riguardo la scadenza del 31 dicembre per presentare l’istanza di riconoscimento dello scalo foggiano tra i 32 aeroporti di interesse nazionale.
Com’è noto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha sollecitato in tal senso Aeroporti di Puglia per salvare definitivamente il Gino Lisa, ma per il presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice, non è priorità assoluta. <Bene che si proceda all’allungamento della pista, i soldi ci sono e vanno investiti in tal senso. Nel frattempo – ha asserito Rotice – potenziamo i collegamenti con l’aeroporto di Bari tramite treni veloci che in meno di un’ora arrivano all’interno di Palese da dove si possono prendere aerei per tutto il mondo e non solo per Milano o Torino. Non è vero che noi siamo in silenzio sul Gino Lisa, ma nell’immediato pensiamo anche alle alternative, e oggi il trasporto su ferro ci vede vincenti>.
Immediata la replica di Gino Notarangelo. <Sono davvero dispiaciuto che una grande associazione come Confindustria – ha dichiarato il presidente di Federalberghi – possa cambiare idea sull’aeroporto “Gino Lisa” dopo un cambio di presidenza. E questo ve lo dice uno che a Confindustria Foggia ci è stato>.
Per Notaranghelo <Confindustria non rappresenta minimamente il turismo della provincia di Foggia perché le aziende iscritte non arrivano a dieci. Il presidente Rotice non ha nessuna nozione di turismo, perché se l’avesse saprebbe che ogni struttura turistica dovrebbe essere raggiunta dall’aeroporto in massimo 90 minuti e quello che propone lui varrebbe solo per Foggia e, forse Manfredonia, dove non si fa turismo. Il 41% dei posti letto della Puglia – ha evidenziato il patron di Gattarella – si trova sul Gargano, tra i comuni di Vieste, San Giovanni Rotondo, Peschici, Rodi Garganico, quindi impossibile da raggiungere in treno>.
A parere di Gino Notarangelo <Confindustria sta spalleggiando la lobby del ferro, a cui la Regione ha dato 100 milioni di euro per un San Severo – Peschici – Calenella. Il treno tram Lucera – Foggia che alla Regione costa 4milioni di euro l’anno. E non è finita. Con il Patto per la Puglia, altri milioni per il treno tram Foggia-Manfredonia. Le aziende turistiche – ha concluso Notarangelo – vanno avanti senza i soldi pubblici, tuttavia chiedono soltanto di essere messe nelle stesse condizioni delle loro sorelle delle province pugliesi. O la nostra provincia – ha chiesto Notarangelo – non ne ha diritto?>.
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