La riorganizzazione della rete dell’emergenza urgenza della Regione Puglia lascia intravedere una involuzione negativa dei servizi sanitari sul nostro territorio, si programma di fatto di chiudere la guardia medica e il nostro presidio di PPI(punto di primo intervento) e con la parola riconversione si riporta di fatto indietro di decenni la sicurezza e l’affidabilità delle prestazioni erogate nel nostro territorio già carente di strumentistica e specialistica. Una realtà di 15000 abitanti, un comune ad alta densità turistica tra quelli più importanti in Puglia con milioni di presenze, un comune montano distante 100 chilometri dal primo ospedale che rivendica con forza una domanda di salute che garantisca interventi diagnostici-terepeutici di stabilizzazione e cura del paziente che non intendiamo barattare. Pensare di effettuare questo servizio con un’ambulanza del 118 è una pazzia e sarà facile ipotizzare per il futuro episodi di malasanità. Diamo un nome a chi è responsabile di tanta superficialità La politica e i Partiti lontani dai suoi cittadini. Quando l’individuo non si sente rappresentato e non sa che farsene dei suoi diritti di cittadino perché non si traducono più in realtà, siamo davanti ad una vera e propria crisi di della democrazia. Questa è la grande novità con cui si chiude l’anno e si apre un’incognita. L’impegno democratico classico in cui siamo cresciuti e dentro il quale abbiamo immaginato il nostro impegno politico e il futuro della nostra comunità Garganica sta andando a pezzi.
Il presidente della Regione Puglia Emiliano che abbiamo sostenuto convintamente e la sua Giunta guardi al Gargano e alla nostra comunità con più attenzione.
Michele Lapomarda – Consigliere Comunale