Non mi sbagliavo.
Sappiamo quasi tutti che nel 2012 la Cidonio s.p.a. promuoveva un ATP ex art. 696 c.p.c. dinanzi al Tribunale di Bari, al cui esito si riconosceva la fondatezza delle doglianze lamentate dalla società Cidonio s.p.a., e che nel 2015 la Cidonio s.p.a. promuoveva anche un giudizio dinanzi al Tar Puglia, che veniva dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione.
Evidentemente non soddisfatta, la società Cidonio s.p.a. in data 22.12.2016 depositava presso il Comune di Vieste l’istanza di arbitrato con cui chiede che il Comune e la società Aurora corrispondano alla predetta Cidonio s.p.a. la somma di € 47.193.916,28, di cui € 4.287.756,28 per gli investimenti eseguiti sul porto turistico ed € 42.906.160,00 a titolo di risarcimento dei danni per mancato conseguimento di utili di gestione.
Una richiesta rilevantissima in grado di creare un debito vertiginoso nelle casse comunali, giacchè quelle dell’Aurora s.p.a. già risultano fortemente compromesse dai debiti accumulati negli anni passati che si attestano all’incirca in € 4.000.000,00.
Entrando nel merito dell’istanza di arbitrato, da un punto di vista tecnico, devo riconoscere che i colleghi avvocati di Roma hanno redatto un atto pregiato nella sostanza e nella forma.
In buona sostanza:
l’area effettivamente consegnata alla Cidonio s.p.a. è inferiore rispetto all’area indicata nel contratto di affidamento;
lo stato dei luoghi, al momento della consegna delle aree alla società, risultava sensibilmente modificato in peggio rispetto allo stato in cui si trovavano al momento della stipula del contratto di affidamento;
la variante progettuale richiesta dall’Aurora s.p.a. alla Regione Puglia, necessaria per consentire la realizzazione delle opere, veniva rigettata, costringendo la Cidonio s.p.a. ad una situazione di impossibilità ad usufruire del porto turistico.
A fronte di tanto la Cidonio s.p.a. decideva di non pagare il canone annuale ed oggi con l’istanza di arbitrato chiede la risoluzione del contratto di affidamento con la restituzione delle somme investite e il risarcimento per il mancato guadagno.
E’ chiaro che il Comune di Vieste e l’Aurora s.p.a. siano tenute a difendersi e a respingere la richiesta risarcitoria, così come è chiaro che vi siano delle responsabilità da parte delle passate amministrazioni come anche nell’attuale amministrazione comunale.
Le passate amministrazioni comunali hanno adottato una politica di coltivazione degli interessi personali, hanno utilizzato l’Aurora s.p.a. come il solito carrozzone economico-politico, conducendola male, privandola di un progetto di sviluppo, ma il colpo finale l’ha assestato l’amministrazione attuale, responsabile dell’emanazione del provvedimento di decadenza dell’Aurora s.p.a. dalla concessione demaniale da parte della Regione Puglia.
Oltre il danno, la beffa: grandi proclami di navi da crociera, turismo d’elite, megayacth ormeggiati che dovevano tradursi in cospicue entrate per la società Aurora s.p.a., la quale, però, nonostante i solleciti di agosto 2016 della Regione Puglia ad iniziare a pagare i canoni della concessione demaniale, nulla faceva.
Ad oggi, quindi, siamo stati privati della concessione demaniale, del porto turistico, con i moli da rimuovere, con i lotti che diventeranno patrimonio dello Stato, con l’Aurora oberata di debiti e, adesso, con la richiesta della Cidonio s.p.a. di risarcimento plurimilionario, che potrebbe indebitare il Comune di Vieste. E quindi i cittadini.
Al di là delle responsabilità, è lecito chiedersi se i viestani abbiano intenzione di continuare a restare immobili, a non informarsi, a non partecipare, a credere a tutte le non informazioni profuse dall’amministrazione comunale.
I fatti sono questi, qualcuno saprà di più, ma la misura è davvero colma.
Aspettiamo di conoscere le iniziative che l’amministrazione comunale vorrà intraprendere, perchè adesso più che mai la cittadinanza deve sapere e deve poter valutare il suo operato”.
Avv. Mariateresa Bevilacqua
Consigliere comunale M5S Vieste
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