Vieste – Ai domiciliari il giovane Michele Notarangelo
«La droga era mia»: ha confessato e ottenuto gli arresti domiciliari Michele Notarangelo. Il ventenne incensurato viestano arrestato qualche giorno fa in flagranza dai carabinieri per detenzione ai finì di spaccio di 3 chili e 500 grammi di marijuana. L’indagato è stato interrogato dal gip del Tribunale di Foggia Armando Dello Iacovo: Notarangelo, pur se si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande e chiarire quindi provenienza ed eventuale destinazione del carico di droga, ha reso brevi dichiarazioni spontanea, ammettendo il possesso dello stupefacente. Il sostituto procuratore titolare dell’indagine chiedeva al gip che il ventenne restasse rinchiuso in carcere vista la gravità dei fatti; l’avvocato Salvatore Vescera, anche sulla scorta dello stato d’incensuratezza dell’indagato, ha sostenuto che le esigenze cautelari di rischio di reiterazione del reato potessero essere soddisfatte dagli arresti domiciliari. All’arresto in flagranza. di Michele Notarangelo si era arrivati – avevano spiegato i carabinieri nel corso di una conferenza stampa al comando provinciale di Foggia – nell’ambito dell’intensificazione dei controlli su Vieste dopo l’escalation di fatti di sangue: 2 omicidi in pochi giorni lo scorso gennaio che portano a 5 il numerò dei morti ammazzati, cui aggiungere altre due persone rimaste ferite in agguati organizzati per ammazzarle, negli ultimi due anni, tutti delitti di malavita ancora in cerca di soluzione, movente e responsabili. Michele Notarangelo a bordo di un’auto non si era fermato ad un posto di blocco dei carabinieri della Tenenza di Vieste: ne era nato un inseguimento conclusosi quando il presunto pusher con la macchina si era schiantato contro un albero in via Papa Giovanni XXIII rimanendo illeso ma perdendo la libertà, dopo che nella macchina era stata trovata una busta con i 3 chili e mezzo di droga. Adesso l’indagato è ai domiciliari su decisione del gip; la difesa vista anche la confessione resa valuterà se proporre alla Procura il patteggiamento della pena oppure optare per il giudizio abbreviato e beneficiare dello sconto di un terzo della pena.
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