Ci sarebbe da essere felici se queste nuove iscrizioni fossero frutto di una riflessione politica e fossero avvenute alla luce del sole. Non è stato così, purtroppo. L’iscrizione è avvenuta non attraverso i canali ufficiali, ma in gran segreto e non si sa dove.
Scorrendo l’elenco di questi nuovi iscritti fulminati sulla via di Damasco si scoprono cose interessanti ma soprattutto inquietanti, molto inquietanti. Si tratta di persone mai precedentemente iscritte al PD e tutte riconducibili all’amministrazione comunale. C’è tutta la famiglia della moglie di un assessore più addirittura gli anziani suoceri. È iscritta la moglie dell’assessore ma non l’assessore, e questo la dice lunga sulle sue qualità etiche ( non è l’unico) disponibile a mettere alla berlina persino la moglie. Oltre ai suoi parenti, ci sono una serie di “affini” tutti a lui riconducibili e ad ambienti sportivi a lui vicini; in più, nell’elenco ci sono il padre di una consigliera comunale di maggioranza , la moglie e la suocera di suo fratello, la colf con al seguito il suo nucleo familiare di un’assessora e la suocera della sorella dell’assessora. Inoltre, risultano iscritti numerosi dipendenti di un noto imprenditore turistico viestano sostenitore della compagine di Viesteseitu ed in particolare del Sindaco. Qual è il senso di questo “servizio” così ben confezionato? La risposta è molto semplice e non ha niente a che fare con la politica quanto piuttosto con la sua degenerazione più bieca. Si tratta di una azione volta ad infiltrarsi nel PD e ad occupare il circolo di Vieste per condizionarne le scelte ed alterare il confronto democratico nella nostra città. Che si tratti di una vera e propria infiltrazione è lampante poiché vengono usati prestanome senza nemmeno avere pudore di dare in pasto al pubblico ludibrio gli affetti più cari. Il vero mandante, però, è da ricercare fuori dalle mura di cinta della nostra città. Chi mastica un po’ di politica viestana sa quali vicinanze coltivano i nostri amministratori a livello provinciale e regionale e può trarne le dovute conclusioni. La mente è stata diabolica poiché il numero di tessere è stato di poco superiore a quelle presenti, per non dare nell’occhio, ma sufficienti per avere la maggioranza nel circolo. Non è su questo, però, che voglio soffermarmi ora; presenterò ricorso, insieme ad altri iscritti, per questo tesseramento drogato a Vieste e sarà fatto nei luoghi e nei modi previsti dai regolamenti del PD. Voglio restare su di un piano più cittadino, quello che ci tocca più da vicino, e che interessa la nostra realtà. Quello che allarma è la spregiudicatezza ed il cinismo con cui è stata condotta tutta l’operazione che alza il velo sull’ipocrisia su chi si è proposto alla nostra città come la faccia pulita della politica, che ha preso le distanze (a questo punto finte)dai partiti politici, che ogni giorno ci propina la favola dell’avvento dei moralizzatori del governo della cosa pubblica.
Se sono stati capaci di fare questo, di cos’altro saranno capaci?
Oggi quel velo è definitivamente caduto lasciando uno scenario di fango in cui gli attori si rotolano a proprio agio.Sarà anche vero che nel fango si sopravvive, ma è anche vero che il fango fa decisamente schifo.
Annamaria Giuffreda
Consigliera comunale PD
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