Santa Maria di Merino – L’attesa per la festa è essa stessa la festa
Il giorno più atteso dalla popolazione viestana è vicinissimo. Con il trascorrere delle ore cresce la nostalgia di chi non potrà essere presente perché lontano o ammalato. Cresce anche il fervore di chi è stato impegnato a dare qualcosa di proprio per questa nostra festa ricercata ed amata. Lo è stato per noi dopo tutta la fatica consumata per raccogliere le offerte, per aver salito e sceso migliaia di scale o percorso tanta strada necessariamente a piedi. Ma ora è festa, e volentieri lasciamo alle nostre spalle le fatiche e qualche incomprensione ricevuta. Anche per questo anno abbiamo dato il nostro meglio, seppur la ristrettezza economica ( che questa volta è stata ancora maggiore rispetto agli anni precedenti) ha imposto alcuni “tagli”. Ma Vieste è bella cosi’ e lo sarà ancora di più quando la Nostra Madre Celeste passerà sotto la galleria di luci, inondata di musiche, di canti e di fiori.
Ci mancherà il nostro arcivescovo, mons. Michele Castoro. Ci mancheranno quelle persone che lo scorso anno erano con noi e che ci hanno preceduto. Ci mancherà la spensieratezza di una volta perché siamo presi da tante preoccupazioni e dalla tristezza degli eventi brutti che hanno insanguinato le strade di Vieste. Ci mancherà forse il desiderio di amarci di più. Ma di certo non ci mancherà l’amore della nostra Mamma.
Grazie a chi ha reso spettacolari le serate della “festa a Maria” e continuerà per i prossimi giorni e grazie a chi ha fatto il possibile per portare nelle case le immagini emozionanti. Tutto è festa, anche quello che non organizziamo direttamente noi. Ma è proprio questo che sosteniamo: La festa è di tutti e tutti dovrebbero dare qualcosa.
Bartolo Baldi
Responsabile progetti di relazione
Comitato di Santa Maria di Merino