E’ successo a Vieste, dove un turista, che da circa venti anni trascorre le proprie vacanze, ha sostato la propria autovettura in un’area adibita alla sosta a pagamento per mezzo di apparecchiature elettroniche, cosiddette “parcometri”. Ha raccontato, sporgendo denuncia alla polizia municipale, che una persona si è avvicinata e dopo essersi presentata come “parcheggiatore autorizzato” gli ha chiesto il pagamento di una somma di euro 5, facendo perdere le proprie tracce dopo aver intascato il denaro.
Dopo la denuncia, il personale di polizia forniva immediata assistenza al turista, mostrandogli, tra l’altro, alcune fotografie segnaletiche, dalle quali, grazie alla collaborazione dell’ospite, gli agenti risalivano all’identità dell’autore di quanto accaduto. Il responsabile, dopo l’identificazione, veniva deferito alla competente autorità giudiziaria presso la procura della Repubblica del tribunale di Foggia. Dell’accaduto venivano informati il comandante la polizia municipale, maggiore Michele Manzi, e il sindaco Giuseppe Nobiletti.
Dal comando di polizia municipale di Vieste, ancora una volta, fanno sapere che, salvo che il fatto costituisca reato, coloro che esercitano abusivamente, anche avvalendosi di altre persone, ovvero determinano altri ad esercitare abusivamente l’attività di parcheggiatore o guardiamacchine, sono puniti con la sanzione amministrativa euro 1.000 a euro 3.500. Se nell’attività sono impiegati minori, o nei casi di reiterazione, la sanzione amministrativa pecuniaria è aumentata del doppio. Si applica, in ogni caso, la sanzione accessoria della confisca delle somme percepite, secondo le modalità indicate al titolo VI, capo I, sezione II”, ai sensi dell’articolo 7 comma 15 bis del codice della strada e che tale articolo è stato di recente modificato per effetto del D.L. 20.02.2017 n. 14, convertito con modificazione nella legge 18.04.2017 n. 48. Quindi invita la cittadinanza a collaborare, segnalando tempestivamente casi del genere tempestivamente.