Dimenticate, però, il mondo pallonaro dei grandi, quello delle Champions e delle Europa League, quello del business e dei procuratori; concentratevi, invece, sull’essenza, quella che ci riporta bambini. Ed è proprio con i bambini che Teodoro lavora tutti i giorni, lui che da tecnico esperto dell’attività di base dei settori giovanili ha trovato nel vivaio dell’F.C. Lugano un progetto ambizioso e stimolante.
“Ho conosciuto la dirigenza della società durante un camp a Melide – racconta l’allenatore pugliese – Il loro progetto di rilancio del settore giovanile era in fase embrionale, ci siamo parlati a lungo e ci siamo piaciuti; da quasi un anno e mezzo frequento questi campi e grazie al nuovo ruolo la mia presenza qui sarà ancora più importante”. Già, perché la competenza e la metodologia di lavoro di Teodoro, 38 anni il prossimo settembre, non sono passate inosservate al Comitato Direttivo che, per la prossima stagione, ha deciso di promuoverlo a Responsabile del Settore Calcio dei Bambini: in sostanza toccherà a lui coordinare i tecnici delle squadre bianconere dai 5 ai 12 anni.
Un ambientamento non facile
Ma com’è stato l’ambientamento per mister Palatella, nato e cresciuto sul Gargano, dopo il suo arrivo in Ticino? “Non semplice. Con la mia famiglia distante (la moglie e i due figli lo raggiungeranno in pianta stabile solo dopo l’estate, nda) e il popolo svizzero un po’ distaccato inizialmente i primi tempi non sono stati facili. Poi, con il lavoro e la conoscenza delle persone, tutto è migliorato e ora ho molti amici in Svizzera e qui a Lugano soprattutto”.
In società, a giudicare dalla mole di persone che di continuo passavano a salutarlo durante l’intervista, Teodoro si è fatto particolarmente apprezzare: “Troppe volte – rivela – si parla di progetto identificandolo nel singolo risultato. Mi piace la mentalità svizzera perché il calcio è ancora visto come un divertimento e questo mi permette di instillare molto più facilmente le basi tecniche nei bambini”.
Un legame con il settore giovanile del Milan mai interrotto, un occhio sempre puntato alla scuola calcio del suo paese d’origine, Vieste, la voglia di imparare che non passa mai, questi i punti cardine di Palatella, che tuttavia identifica nel modello belga il suo faro dal punto di vista tecnico: “In Belgio da anni sviluppano un sistema basato sul proponimento continuo di situazioni che i bambini poi rivivono durante la partita: è giusto allenare la velocità del pensiero prima ancora di quella del corpo”. Insomma, a soli 38 anni Teodoro Palatella è un vero e proprio guru del calcio dei piccoli. A Lugano hanno provato a incatenare il suo spirito giramondo, una sfida che l’allenatore pugliese, dopo essersi ambientato e aver conosciuto il contesto ticinese, ha deciso di accettare con entusiasmo.
Andrea Eusebio (tvsvizzera.it)
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