“L’Italia è una nazione che, rispetto ad altri Stati europei, affronta la questione immigrazione da un tempo relativamente recente, ma si trova ancora a dover affrontare una serie di emergenze, prima fra tutte gli sbarchi, che non consente di elaborare un proprio modello di integrazione che tenga conto della propria identità.
I governicchi di sinistra che negli ultimi anni si sono susseguiti alla guida del Paese hanno abolito di fatto la Legge Fini-Bossi sui flussi migratori, in un contesto ormai fuori controllo; l’operazione “Mare Nostrum” si è dimostrata inadeguata a fronteggiare l’emergenza sbarchi, accentuandone le dimensioni; la trasformazione del carattere penale del reato di immigrazione clandestina in illecito amministrativo, voluta dal Governo Renzi, cancella di fatto le esecuzioni delle espulsioni. Insomma una politica sul tema dell’immigrazione profondamente sbagliata che nasconde un business orribile ed insostenibile, perché ci sono italiani che vivono gli stessi disagi di quelli che arrivano e perché ci sono soggetti abituati a lucrare e speculare enormemente sull’accoglienza. A questa politica dell’accoglienza tutta italiana non ha aderito neanche l’Unione Europea che si rifiuta di organizzare un programma comune per contenere gli sbarchi e garantire la solidarietà a chi ne ha diritto. Agli Enti Locali, invece, si scaricano i problemi, le contraddizioni ed i costi, essendo il punto terminale in cui convergono tutte le scelte di regolazione dei flussi migratori, prima con l’obbligo di mantenimento nelle comunità di accoglienza dei minori non accompagnati e per ultimo con la costituzione di SPRAR, o CAS o HUB.
Rispettando una legge nazionale alla quale pur volendo non ci si può opporre, riteniamo che l’apertura del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) a Vieste possa avvenire a determinate condizioni:
1) Non vengano destinate a tale funzione risorse economiche che potrebbero essere destinate, altresì, ai cittadini viestani;
2) L’apertura dello SPRAR porti ad un blocco dell’apertura di eventuali CAS privati nel nostro territorio;
3) Governo centrale e/o Governo regionale si impegnino ad istituire un fondo vincolato alla copertura delle ingenti spese sostenute negli anni dal Comune di Vieste connesse alla presa in carico di minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle nostre coste e collocati presso strutture di accoglienza (il costo giornaliero oscilla tra le 80 e le 120 €) così come previsto dalla normativa di riferimento. Anche se in passato il Comune ricevette dei finanziamenti che coprirono solo parzialmente le spese sostenute.
Infine sarebbe utile capire se l’Amministrazione Comunale abbia un’idea chiara in merito all’apertura dello SPRAR, infatti si riscontra una palese contraddizione tra la decisione assunta e le dichiarazioni del Sindaco e della sua maggioranza rilasciate non più tardi dello scorso fine Novembre. Ed oggi invece si parla della candidatura offerta dal nostro Comune, senza sapere dove aprire questo centro, senza dire come si pensa di gestirlo, senza spiegare le ragioni di questo repentino cambiamento di opinione in merito, sarà forse la linea politica del PD (è cosa nota che la maggioranza a Palazzo di Città è parte attiva del partito di Renzi) ad indurre i nostri amministratori ad accettare coattivamente l’apertura dello SPRAR?”
Gaetano Zaffarano
Dir. Prov.le FdI-AN