«Costringere gli studenti pugliesi e in generale italiani a sottostare ad un calendario scolastico che fissa l’apertura delle scuola mediamente nella seconda decade di settembre – spiega Stea – vuol dire condannarli ad estenuanti bagni di sudore in istituti per niente attrezzati a far fronte alle ondate di afa che sovente interessano soprattutto il Sud anche a fine estate, e per di più si accorcia notevolmente la stagione turistica in una regione, qual è la Puglia, dove lidi e stabilimenti balneari, grazie alle condizioni meteo solitamente favorevoli, potrebbero essere affollati almeno fino a fine settembre».
Da qui l’iniziativa di Stea che con un’interrogazione al presidente Michele Emiliano e all’assessore Leo ha chiesto e ottenuto un intervento immediato affinché «rimodulando il calendario si eviti da subito una situazione che crea disagi a studenti e personale docente e non e allo stesso tempo danneggia l’economia del turismo costretta a stagionalizzare sempre di più, accorciando di fatto i mesi di lavoro. Un calendario che, nelle intenzioni, potrebbe fare da apripista ad una rimodulazione a livello nazionale favorendo così il turismo in bassa stagione nel Sud Italia».
La Gazzetta del Mezzogiorno
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