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Natale a Vieste – Stasera in San Giovanni “Napule: spade, ammore, resate e devuzione” con Gianni Aversano e il trio di Napolincanto

Patrocinato dal Comune di Vieste è organizzato dall’Associazione “Seconda stella a destra”

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napolincantoQuesta sera, con inizio alle ore 19:30, nell’auditorium “San Giovanni” in Cattedrale, potremo godere lo spettacolo di canzoni napoletane di Napolincanto “Napule: spade, ammore, resate e devuzione”, che rivisita la grande tradizione della canzone napoletana dalle origini ai nostri giorni ad opera dell’appassionato lavoro di ricerca del gruppo Napolincanto, guidato da Gianni Aversano.

Patrocinato dal Comune di Vieste, nell’ambito degli eventi del “Natale a Vieste”, è organizzato dall’Associazione “Seconda stella a destra” ed inserito nei progetti di raccolta fondi Avsi.

Particolarità di questo Trio è mettere in risalto, attraverso una forma di teatro – canzone che coinvolge ed affabula, la storia di un popolo sui generis, il senso religioso e l’esaltazione dell’umano che sono al fondo delle canzoni più cantate del repertorio partenopeo.
E’ una bella occasione per fare festa insieme, coinvolgendo chiunque lo desideri in una compagnia da cui nessuno è escluso, dai bambini agli anziani, e in cui c’è dentro l’allegria e il piacere di stare insieme, nello stesso tempo con uno sguardo sulle cose che non dimentica nulla di quello che succede e non ha paura di giudicare: il patrimonio della canzone napoletana è una grande ricchezza che ci testimonia questa posizione semplice e ricca di umanità.

Il Trio Napolincanto è stato fondato nel 1997 da Gianni Aversano, cantante, attore e insegnante.
Dal 2008 è anche voce solista dell’Orchestra Popolare Italiana di Ambrogio Sparagna.

Il gruppo Napolincanto ha ricevuto il premio Histonium per l’impegno artistico e culturale finalizzato alla riscoperta della bellezza e del messaggio universale della canzone napoletana. L’originalità dell’arte di Gianni Aversano consiste nella valorizzazione dell’umano  e della poesia che sono al fondo delle canzoni del repertorio partenopeo, attraverso una forma di teatro-canzone coinvolgente ed appassionante. Le sue doti attoriali gli consentono inoltre di dare vita in modo originale alla famosa maschera di Pulcinella e ad una serie di personaggi esilaranti che popolano le vicende delle “macchiette” napoletane.

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