Sanremo 2018 – “La leggenda di Cristalda e Pizzomuno” di Max Gazze’ tra le canzoni preferite
Buona impressione tra i giornalisti che hanno potuto ascoltare in anteprima i brani in gara
Il Festival di San Remo si avvicina. Vengono svelati i duetti. E arriva il primo ascolto (in anteprima) per la stamp. A farla da padrone sul palco sarà l’amore. Come per il brano di Max Gazzé che porta a San Remo, Vieste con “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, scritta con il fratello, Francesco e Francesco De Benedittis, ospite, quest’ultimo, di Vieste la scorsa estate e affascinato dalla leggenda di Pizzomunno.
Di seguito, una breve rassegna stampa di oggi relativa alla canzone di Gazzè e al richiamo alla nostra cittadin
La favola (d’attesa, sirene e mare) è nelle mani di Max Gazzè, con La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, perfetta ninna nanna, tradizione del folklore pugliese: «Ma io ti aspetterò fosse anche per cent’anni aspetterò». (Vanity Fair)
Una leggenda in musica, una storia d’amore che porta gli ascoltatori in un mondo lontano quasi fiabesco. La canzone di Max Gazzè è una ballad molto riconoscibile e in perfetto stile Gazzè che lentamente cresce fino all’esplosione finale. (Scuola Zoo)
Max Gazzé, “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” (Francesco Gazzé/Max Gazzé/Francesco De Benedittis)
Max Gazzé riesce ad essere classico e riconoscibile allo stesso tempo. E’ una ballata per piano, voce, orchestra e crescendo e un finale con un bell’arrangiamento d’archi. Ritornello a parte (“Ma io ti aspetterò, io ti aspetterò, foss’anche per cent’anni aspetterò, fosse anche per cent’anni!”) ha un testo che sembra la storia raccontata da un bardo, più che da un cantante pop. (Rockol)
Ne “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” Max Gazzè racconta di una storia d’amore con i crismi della leggenda. Il tono fiabesco e l’assenza di sezione ritmica ne fanno un pezzo epico e quasi operistico, non certo dal facile impatto al primo ascolto. (TGCOM24)
È onirica La leggenda di Cristalda e Pizzomunno, cantata da Max Gazzè. Racconto e dichiarazione d’amore (“Io ti aspetterò / Fosse anche per cent’anni”). Atmosfere eteree e testo (piacevolmente) assurdo. (Amica – Corriere della Sera)
Ammiro la scrittura dei fratelli Gazzè in una favola mitologica di Vieste, “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”. Delizia per pochi e tutta l’orchestra. (QuotidianoNet)
Consiglio anche agli allergici al Festival: non perdete Max Gazzè che si affida a synth e orchestra per raccontare con un testo magistrale la leggenda di un pescatore pietrificato per amore sulla spiaggia di Vieste. (Corriere della Sera)
E infine Max Gazzè che osa, porta un pop “sintonico” come lo chiama lui, con orchestra sinfonica e sintetizzatori, e racconta di una leggenda raccolta nella zona del Gargano, una storia antica di uno scoglio che ogni cent’anni si anima e diventa un uomo cui le sirene restituiscono per una notte la donna che ama. Bellissima. (Repubblica.it)