I tre importantissimi punti conquistati sette giorni fa hanno dato una iniezione di fiducia a tutto l’ambiente calcistico che gravita attorno alla compagine dei patron Lorenzo Spina Diana, Michele Prencipe e Michele D’Aprile. Una vittoria conquistata col cuore, che ha demolito i piani dei bitontini, giunti all’ombra del Pizzomunno per fare bottino pieno. L’Atletico Vieste, invece, ha dimostrato carattere e determinazione, per cui, pur di fronte ad una signora squadra ha saputo reagire, giocando come meglio sa fare. Tutto questo nonostante l’assenza di nomi importanti come Compierchio, Sollitto, De Vita, a cui si è aggiunto, in corso di partita, il bomber Triggiani (che non sarà in campo neanche oggi), per un problema all’adduttore. Con ben cinque juniores in formazione, il Vieste è riuscito nell’impresa, battendo meritatamente i bitontini, tornati a casa con l’amaro in bocca.
Soddisfatto più degli altri, mister Francesco Bonetti. <Siamo riusciti a fermare una corazzata – afferma – imprimendo il nostro gioco. Tecnica e cuore ci hanno premiati ed hanno messo in evidenza le nostre vere caratteristiche>. Il tecnico, che anche oggi dovrà fare a meno di Compierchio, mentre rientra Sollitto, tiene a ringraziare tutta la squadra per ciò che sta facendo, evidenziando, anche, la bella performance di Damian Sciacca, l’italo-argentino giunto a Vieste nel mese di dicembre e alla sua prima partita da titolare, domenica scorsa, in maglia biancoceleste. E’ stato lui l’autore del goal del vantaggio con un preciso diagonale rasoterra. <Sapevamo delle caratteristiche del giocatore – commenta mister Bonetti – e ce le ha confermate sul campo. Non ho potuto farlo giocare prima perché non avevano completato l’iter del trasferimento in Italia. Ora che tutto si è sistemato e Damian è entrato ufficialmente in casa Atletico Vieste, credo che ci darà belle soddisfazioni>. Con lui, titolare, domenica scorsa, anche un altro ragazzo straniero, si tratta del ghanese Zira Kanaté, classe 1999, con tutta una storia personale da brividi sulle spalle. Un ragazzo giunto in Italia in gommone, che ha fatto il giro dei centri d’accoglienza, arrivato all’Udinese, ma non più tesserato per questioni burocratiche riguardanti i professionisti e “scoperto” per caso dall’Atletico Vieste. Pur non del tutto in forma, per via di un problema al ginocchio, il giovane di colore ha fatto un’ottima impressione, andando più volte vicino al goal. <A Vieste mi trovo molto bene – dice- e sono felice di esserci arrivato. Sono molto caricato, e ho voglia di dare tutto il mio contributo per la salvezza della squadra che, sono sicuro, raggiungeremo senza eccessivi problemi>.
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