Vieste, Giornata internazionale della donna – Mostra di pittura “Donne Ribelli” a Palazzo di Città
A cura dell'Associazione "Officina delle Arti" e dei bambini
In occasione della Giornata internazionale della donna, che si celebra domani, 8 marzo, l’Amministrazione comunale di Vieste, assessorato alla Cultura, accogliendo la proposta dell’Associazione Officina delle Arti ha patrocinato l’iniziativa relativa all’allestimento di una mostra dal titolo Donne ribelli, curata da Paola Minervino, presidente di Officina delle Arti, e dai bambini dell’Associazione medesima.
La mostra, allestita nell’androne del Palazzo di Città, rimarrà aperta fino a sabato, 10 marzo.
Il manifesto della mostra pone in risalto le peculiarità delle Donne Ribelli, quelle donne dalla vita appassionata, a volte denunciate, arrestate, esiliate, maltrattate, uccise, che ce l’hanno fatta in epoche en più ostili della nostra, nonostante gli ostacoli; donne che si sono distinte in diversi ambiti, dai diritti civili allo sport, passando per la scienza, la medicina, l’arte, il cinema, la musica; donne ribelli, determinate, coraggiose, scomode, vagabonde, che hanno realizzato i loro sogni con la volontà, l’abilità, il talento e la protervia in un mondo apertamente ostile, fatto di soli uomini; donne… che hanno cambiato il mondo”.
La violenza alle donne solo da pochi anni è diventato tema e dibattito pubblico, mancano politiche in contrasto alla violenza alle donne, ricerche, progetti di sensibilizzazione e di formazione. Le ricerche compiute negli ultimi dieci anni dimostrano che la violenza contro le donne è endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo. Le vittime e i loro aggressori appartengono a tutte le classi sociali o culturali, e a tutti i ceti economici. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, almeno una donna su cinque ha subito abusi fisici o sessuali da parte di un uomo nel corso della sua vita. E il rischio maggiore sono i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici: vicini di casa, conoscenti stretti e colleghi di lavoro o di studio.
Da diverse ricerche emerge che la violenza di genere si esprime su donne e minori in vari modi ed in tutti i paesi del mondo. Esiste la violenza domestica esercitata soprattutto nell’ambito familiare o nella cerchia di conoscenti, attraverso minacce, maltrattamenti fisici e psicologici, atti persecutori o stalking, percosse, abusi sessuali, delitti d’onore, uxoricidi passionali o premeditati. Una forma di violenza contro le donne è la violenza economica che consiste nel controllo del denaro da parte del partner, nel divieto di intraprendere attività lavorative esterne all’ambiente domestico, al controllo delle proprietà e al divieto ad ogni iniziativa autonoma rispetto il patrimonio della donna. I bambini e gli adolescenti, ma in primo luogo le bambine e le ragazze adolescenti sono sottoposte all’incesto e i minori in una famiglia nella quale è presente il maltrattamento sono vittime di violenza assistita.
Le donne sono esposte nei luoghi pubblici e sul posto di lavoro a molestie sessuali ed abusi sessuali, a stupri e a ricatti sessuali. In particolare verso le lesbiche vengono praticati i cosiddetti “stupri correttivi”. In molti paesi le ragazze giovani sono vittime di matrimoni coatti, matrimoni riparatori e/o costrette alla schiavitù sessuale, mentre altre vengono indotte alla prostituzione forzata e/o sono vittime di tratta. Altre forme di violenza sono le mutilazioni genitali femminili o altri tipi di mutilazioni come in un recente passato le fasciature dei piedi, lo stiramento del seno, le cosiddette “dowry death” (morte a causa della dote), l’uso dell’acido per sfigurare, lo stupro di guerra ed etnico.