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E’ “sold out” per la cena al buio a Vieste venerdì 16 marzo

Il Capriccio della chef Leonardo Vescera, ospiterà per il secondo anno la cena al buio organizzata dell’associazione Albatros progetto Paolo Pinto e Ondaradio. Dopo solo 4 giorni dall’apertura delle prenotazioni l’evento ha raggiunto subito il sold out, superando le aspettative e i risultati della precedente edizione. Venerdì 16 marzo il ristorante il Capriccio sarà oscurato del tutto e i commensali saranno serviti dai socio di Albatros. Il menù, previa comunicazione per eventuali intolleranze o scelta vegetariana, sarà tutto a sorpresa. Acuendo i sensi dell’olfatto e del gusto, l’ospite cercherà di indovinare cosa sta mangiando, ma soprattutto non sarà influenzato da pregiudizi di colore, forma e consistenza che magari conserva già in memoria. Solo dopo la consumazione di ogni portata lo chef Vescera presenterà quello che si è appena mangiato. A fine cena, quando le luci saranno accese, l’ospite di eccezione Valdimr Luxuria, insieme alla presidente Angela Pinto, presenteranno quelle che sono le attività che svolge l’associazione e le mete raggiunte. L’evento gode del patrocino del comune e la forte volontà dell’assessora alle politiche sociali GraziamariaStarace, che in questa settimana dedicata ai diritti delle donne, è riuscita a concatenare questo evento con la presentazione del libro “Il coraggio di essere una farfalla” di Luxuria, che si terrà la mattina del 16 marzo presso l’auditorium dell’Istituto Fazzini di Vieste alle ore 10,30, con ingresso libero a tutti.  Luxuria è conduttrice, scrittrice, attrice, primo parlamentare transgender in Europa, prima modella transgender in Italia, sempre in prima linea per i diritti delle minoranze e delle diversità di qualsiasi genere.  “Il coraggio di essere una farfalla” con molta delicatezza pone l’attenzione sulla maschera che ogni giorno indossiamo per essere come ci vogliono gli altri e non come vorremmo essere; portando ognuno di noi a transitare da un’idea ad un’altra, da un posto di lavoro ad un altro, da una casa ad un’altra,  lo si fa per opportunismo, per sopravvivenza, per autentica convinzione, ma sono ancora pochi quelli che hanno il coraggio di indossare il “proprio vestito”. Le donne, in maniera particolare, spesso viene vietato di essere tali per potersi adeguare alle richieste della società, amputandole diritti di parità.

 

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