Vieste – Omicidio Dimauro, respinto ricorso di Bramante per riduzione pena
Confermata la pena di 14 anni di reclusione
Con recente sentenza, la Corte di Cassazione di Roma (Penale, ord. sezione 7 – Presidente: Bonito Francesco Maria Silvio) ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da Riccardo Bramante, classe 1977 di Vieste, contro una sentenza del gennaio 2017 della Corte d’appello di Bari che, in parziale riforma della sentenza del GUP del Tribunale di Foggia del febbraio, aveva ridotto la pena inflitta all’uomo per “omicidio ed altro”, “riconoscendo al medesimo le circostanze attenuanti generiche.La pena era stata rideterminata in 14 anni di reclusione”.
L’uomo era stato arrestato nell’ottobre del 2014 , dai Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, ” poiché gravemente indiziato di aver ucciso con un fucile da caccia Antonio Dimauro, 39 anni di Vieste, e di averne occultato il cadavere, gettandolo in mare aperto”.
Contro la sentenza l’interessato ha proposto ricorso attraverso il proprio legale, deducendo violazione di legge e vizio di motivazione. In sintesi, l’interessato ha sostenuto che “vi era stata una rinunzia ai motivi di appello insistendo soltanto sul trattamento sanzionatorio, che però si era rivelato ancora eccessivo, giacchè le circostanze attenuanti generiche avrebbero dovuto essere riconosciute nella massima estensione e la valutazione della personalità dell’imputato avrebbe dovuto condurre ad una sanzione più equilibrata, sia per il contesto di azione che per l’incensuratezza ed il contegno processuale ispirato a chiara resipiscenza“.
Redazione StatoQuotidiano.it