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M5S contro azzardopatia, lettera ai sindaci: “Verificare il rispetto della normativa”

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Il Movimento 5 Stelle Puglia, da sempre in prima fila nel contrasto al gioco d’azzardo, torna ad occuparsi del fenomeno in provincia di Foggia. Rosa Barone e i parlamentari M5S della provincia Faro, Giuliano, Lovecchio, Menga, Naturale, Pellegrini e Troiano, hanno scritto al questore e ai sindaci di Capitanata chiedendo di verificare, in riferimento alla L. R. 43/2013, se le distanze tra attività esistenti, e quelle in corso di autorizzazione, rispettino le previsione di legge per il contrasto all’azzardopatia.

“Questa iniziativa – dichiarano i pentastellati – che siamo determinati a portare nelle istituzioni, nasce su impulso dei Meetup del territorio. Intendiamo sapere dai sindaci di ciascun comune, se vi sia una verifica delle distanze pedonali esistenti tra le “sale slot” o “sale vlt” e gli istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, oratori, impianti sportivi e centri giovanili, centri sociali o tutti quei luoghi ritenuti in un certo qual modo “sensibili”.

Ed intendiamo sapere dagli organi preposti al controllo e all’autorizzazione se vi sia stata una verifica delle distanze esistenti al momento del rilascio dei provvedimenti autorizzativi in sede di primo rilascio o di rinnovo. La normativa è chiara e parla di una distanza di almeno 500 metri. Ci auguriamo il pieno rispetto della normativa regionale così come di quella nazionale.”

L’azzardopatia è una piaga sociale che va affrontata seriamente e, in Puglia, presenta dati inquietanti. Una inchiesta guidata mesi fa dal Gruppo Editoriale “L’Espresso”, relativi all’enorme giro di affari del gioco d’azzardo per video-lottery e slot-machine nel nostro Paese, ha fotografato un dato allarmante per la nostra regione. Solo nella città di Bari, nel 2016 (anno cui si riferiscono gli ultimi dati disponibili) sono stati spesi in giocate a questi infernali apparecchi 257,46 milioni di euro, a Foggia 62,30 milioni.

“Questi numeri spaventosi – proseguono i cinquestelle – dimostrano come il fenomeno, e la diffusione crescente delle azzardopatie, stia diventando una vera e propria emergenza sociale che colpisce spesso le fasce più deboli e più fragili della popolazione che, così, rischiano di entrare in un tunnel di disperazione che coinvolge drammaticamente anche i rispettivi nuclei familiari. Basta notare, da un lato, l’indifferenza del Governo centrale che non scoraggia affatto l’utilizzo di questi apparecchi e anzi lucra sul fenomeno attraverso il Monopolio e, dall’altro, l’immobilismo degli enti locali che fanno ancora troppo poco per contrastarlo, dimostrandosi – concludono – ancora troppo permissivi nei confronti di quegli esercenti commerciali che ospitano questi apparecchi.”

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