Papa Francesco nomina mons. Luigi Renna amministratore apostolico della nostra arcidiocesi
Il saluto del vescovo ai fedeli e ai sacerdoti
La prematura scomparsa di mons. Michele Castoro ha lasciato un vuoto nell’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Per garantire il normale governo della Chiesa garganica, Papa Francesco ha nominato amministratore apostolico, il vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano, mons. Luigi Renna, al quale gli ha attribuito i diritti, le facoltà e gli oneri che competono ai vescovi diocesani.
Tutto questo fino a quando il Papa non nominerà il nuovo arcivescovo.
E mons. Renna, ha voluto da subito inviare il suo saluto ai fedeli e ai sacerdoti della nostra arcidiocesi, con una lettera resa nota in mattinata. Di seguito il testo integrale.
Carissimi fedeli tutti della Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Carissimi presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, seminaristi,
vengo a voi, a pochi giorni della dipartita del carissimo padre e confratello mons. Michele Castoro, nell’obbedienza al Santo Padre, con il desiderio di servirvi per il tempo che sarà necessario, cercando di essere all’altezza delle virtù che hanno animato il nostro caro Arcivescovo.
Monsignor Michele Castoro è stato per me un padre accogliente e premuroso. Ricordo la sua affabilità quando l’ho incontrato a Molfetta, all’indomani della sua nomina a Vescovo di Oria: ero un giovane docente dell’Istituto Teologico Pugliese ed egli giungeva da Roma, preceduto da una fama che ne decantava le virtù umane e sacerdotali, e mi salutò come se mi avesse conosciuto da sempre. Negli anni successivi, mentre ero rettore al Seminario Regionale, da Pastore attento alla formazione dei futuri preti, mi ha manifestato ancora quella sollecitudine che, sia nei gesti quotidiani che nelle decisioni più importanti, era sempre accompagnata da un senso di rispetto e di umiltà che mettevano subito a proprio agio chi gli stava di fronte. Vengo a voi quindi portando nel cuore questo modello di umanità, di vita cristiana e ministeriale, e so bene che, insieme alla fede nel Signore Gesù e l’amore alla Chiesa di cui ci sentiamo parte, il ricordo grato di mons. Castoro è una ricchezza grande che ci unisce.
Sento che la storia del nostro Arcivescovo parla in modo particolare a chi soffre per malattie molto gravi, nella Casa Sollievo della Sofferenza o nella propria dimora: il nostro caro Pastore ci ha insegnato a sperare nella guarigione, ma anche ad affidarci a Dio, Signore della vita, rendendo belli e significativi, edificanti per tutti, anche i momenti più difficili dell’esistenza.
Ai familiari del nostro monsignor Castoro va il nostro affettuoso abbraccio, che li faccia sentire sempre “di casa” nella Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Al Vice Presidente di Casa Sollievo della Sofferenza, ai medici, e al personale, alle suore, esprimo gratitudine per come hanno saputo curare per circa un anno e amorevolmente custodire Mons. Castoro nelle ultime settimane.
Miei cari, desidero mettermi in cammino con voi affinché la Chiesa di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo continui il suo cammino ecclesiale fino all’arrivo del nuovo Pastore che il Santo Padre vorrà donarci. Unisco al motto di S.E. Mons. Castoro, quello a cui cerco di ispirare il mio ministero: “Edificare nella carità” (cf Ef 4, 14-16). È un richiamo all’operosità: siamo chiamati ad essere costruttori che si rimboccano le maniche e contribuiscono tutti, ciascuno con la propria
vocazione, ad edificare la Chiesa, primizia del Regno di Dio. Quell’edificare a volte chiede, come ci ricorda il Papa, che dobbiamo prendere l’iniziativa, piuttosto che stare a guardare: “La Chiesa “in
uscita” è la comunità di discepoli missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano e festeggiano. “Primerear – prendere l’iniziativa” (Evangelii gaudium 24). Ma poiché la Chiesa è Sua, ricordiamo che gran parte del nostro lavoro è lasciare che sia il Signore stesso, con la forza dello Spirito, ad agire. L’opera più grande è lasciare che Egli agisca, nella nostra vita, sul nostro temperamento, nelle nostre realtà, sul nostro territorio tanto bisognoso di Grazia di Dio e cura degli uomini. E tutto nella carità che “non si vanta” e “non cerca il proprio interesse” (cf. I Cor 13, 4-5), secondo la logica del Vangelo. Il prossimo Convegno diocesano del 16-17 maggio, nel quale avrò modo di incontrare molti di voi, sarà occasione per rinvigorire il cammino ecclesiale già progettato con mons. Castoro.
Ci aiuteranno in questo percorso Maria Madre della Chiesa, l’Arcangelo Michele, San Lorenzo Maiorano, San Giorgio martire e San Pio da Pietrelcina, e certamente Mons. Castoro, che con la sua preghiera ci segue dall’alto. La preghiera sia la nostra forza.
Un fraterno abbraccio a tutti e la mia benedizione per ciascuno di voi!
† Luigi Renna