Le favole esistono, quella di “Coloriamo il nostro futuro” dura da lunghi 18 anni.
Ogni anno, la prestigiosa rete di scuole italiane fa tappa in una regione della nostra penisola per rammentare che legalità e ambiente non sono beni immobili, ma vanno curati da vicino attraverso pratiche di dialogo e confronto, iniziando dai più piccoli, aborrendo i campanilismi.
Il progetto educativo, nato in Sicilia e richiesto ovunque, ha compiuto la maggiore età. L’ha fatto in Toscana, dal 16 al 20 maggio. É diventato grande, si rinnova in ogni edizione come da consuetudine, ha cambiato vestito, ma non perde mai la coscienza della propria forza: ogni scuola pensa a un progetto, “Coloriamo” ha pensato a un progetto per ogni scuola che promuove un Consiglio Comunale e opera in un’area protetta.
I numeri del progetto educativo itinerante, info su www.coloriamoilnostrofuturo.eu, lasciano basiti: 15 regioni, 18 parchi, 80 istituti comprensivi. Altre tre regioni bussano alla porta per entrare: non è remota la possibilità di colorare tutta l’Italia.
Ogni volta si fondono e si confondono idiomi provenienti da ogni parte d’Italia, da nord al sud, passando per il centro.
Sono alunni tra i 9 e i 14 anni. L’intento è quello di acquisire una coscienza civica. Non mancano gli adulti: educatori, dirigenti e amministratori. Sono almeno 500 le persone impegnate ogni volta che si muove “Coloriamo”. Così è da 18 anni.
Conti alla mano, sono almeno 10mila le persone che, dal 2000 a oggi, hanno conosciuto da vicino il progetto attenzionato dall’Unesco, patrocinato dal Ministero pubblica istruzione, premiato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un encomio segue l’altro per questo grande contenitore di idee e ideali.
“Coloriamo il nostro futuro” è sovente l’Italia della montagna, è la rivincita dei piccoli borghi, è l’Italia della natura incontaminata che ha bisogno di cittadini attenti e attivi. Quest’anno, le foreste Casentinesi, provincia di Arezzo, hanno fatto da straordinaria cornice al XVIII convegno dei minisindaci e minipresidenti del parchi. Com’è andata? Copia e incolla con le edizioni passate.
Il Convegno è stato promosso dall’Istituto comprensivo “Bernardo Dovizi” di Bibbiena. É una scuola che sa come raggiungere ottimi risultati anche perché rappresentata dalla competente dirigente scolastica Silvana Gabbiccini, educatrice preparata e stimata, così come le colleghe Alessandra Mucci della scuola di Poppi più Pratovecchio-Stia e Cristina Giuntini per Castelfocognano e Soci.
Imprescindibile e prezioso il contributo del Parco nazionale delle foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, presidente Luca Santini, un parco molto attivo sul territorio, un’area protetta che valorizza luoghi straordinari tra colli, torrenti cristallini, l’Arno e boschi rigogliosi. Ci troviamo sul crinale dell’Appennino tosco-romagnolo: 36mila ettari di boschi tra i più estesi e meglio conservati d’Italia.
Ogni paese ha fatto qualcosa, cose non a caso, insieme hanno fatto meraviglie, hanno fatto “Coloriamo”. Non esiste “Coloriamo” senza una docente referente che faccia da tramite fra scuola, istituzioni e società civile: qui in Toscana ha fatto benissimo, insieme agli altri docenti, la professoressa Wanda Mancini.
Ancora cittadinanza attiva: i minisindaci e i piccoli assessori del consigli comunali dei ragazzi e delle ragazze hanno eletto il minipresidente della Federparchi. Con 40 voti è stato scelto, su sette candidati, lo studente di Vieste Francesco Pecorelli: come se fosse il “Sindaco dei ragazzi e delle ragazze d’Italia”. La fascia gli si addice molto: indole altruista.
Emozioni a iosa anche per le benemerenze di cui si fa portavoce ogni anno Coloriamo.
La prima: borsa di studio “Carmen Romano”. É la ragazza morta sotto le macerie del terremoto di Aquila. I genitori di Carmen, ogni anno, fanno della memoria un impegno e lo fanno sempre con “Coloriamo”: il premio, 500 euro, è stato assegnato all’Istituto comprensivo di Telese Terme-Solopaca di Benevento per un video che racconta le criticità nel rapporto uomo-ambiente.
Concorso nazionale di “Coloriamo”. Tema: “Camminate lente nel parco quando i dettagli diventano scoperte.” Al primo posto l’Istituto comprensivo “Beniamino Gigli” di Monteroberto-Castelbellino e San Paolo di Jesi, in provincia di Ancona, per aver ideato un originale video con intento di decantare utilità e bellezza della natura.
Stesso concorso, premio della critica all’Istituto comprensivo “Patari-Rodari di Catanzaro per un interessante percorso interdisciplinare realizzato dagli alunni catanzaresi per esaltare le potenzialità di un’area protetta: quando il bosco diventa terapia benefica.
“Coloriamo”, referente nazionale Marialea Li Puma, ha tanti sinonimi: geografia fisica e umana, storia, socializzazione, etica del territorio, folclore, scambi culturali, volontariato, cittadinanza attiva, musica, divertimento,amicizia, arte e turismo scolastico alternativo.
“Coloriamo” è viaggio: immaginato, vissuto, raccontato. “Coloriamo” è una miniera straordinaria: più cerchi, più trovi.
“Coloriamo” realizza ciò che immagina.
Ne sa qualcosa la Sicilia che questo progetto l’ha proposto con abnegazione nel lontano 2000. C’era allora, come dirigente, la preside Francesca Albanese e c’è ancora per “Coloriamo” nel ruolo insostituibile di fondatrice e ispiratrice.
Ora a Castellana Sicula lavora il giovane e preparato dirigente scolastico Ignazio Sauro e non sono scemati interesse e impegno per la rete di scuole più partecipata della scuola italiana.
“Coloriamo” farà tappa l’anno prossimo nel Lazio e, fra due anni, per il ventennale, tornerà in Sicilia, da dove è partito: parola del vicesindaco di Gaeta Angelo Magliozzi e del sindaco di Castellana Francesco Calderaro.
Già fervono i preparativi.
Se volete sapere come si mette insieme un progetto scolastico, non comprate manuali, fatevi raccontare di “Coloriamo il nostro futuro”.
Un progetto scolastico è una qualità fragile, come il germoglio di una pianta, per farlo crescere bisogna prendersene cura. “Coloriamo il nostro futuro” ha avuto, 18 volte consecutive, le attenzioni che merita.
Non è facile, non è affatto facile trovare un progetto così organizzato. Lo scopo non è soltanto ricreativo, ma è di carattere culturale, educativo e didattico.
Fosse un palazzo avrebbe tante finestre da cui guardare un mondo solo a colori.
prof. Enzo Bubbo, Petronà – Catanzaro
prof.ssa Anna Maria Marinozzi, prof. Antonio Soccio – Peschici (Fg)
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