I due, prelevati nelle proprie abitazioni a seguito di un riuscito blitz, sono accusati, per il momento, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l’aggravante del “metodo mafioso”.
Dopo l’arresto, i due cugini, già con numerosi e specifici precedenti, sono stati condotti presso la locale caserma della polizia di Stato, da dove, esperite le formalità di rito e la contestazione dei reati, sono stati tradotti nel carcere di Foggia.
Come detto, secondo gli investigatori, giunti agli arresti dopo lunghe e circostanziate indagini, a mezzo anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, i cugini Iannoli farebbero parte del clan Perna che si oppone a quello di Marco Raduano (arrestato, con altri tre affiliati, prima di Ferragosto, dai carabinieri sempre su decreti della DDA). Contrapposizione che ha causato a Vieste, negli untimi tre anni, ben otto omicidi, una lunga scia di sangue come mai accaduto nella tranquilla cittadina del Gargano.
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