«Già dall’antichità queste grotte naturali venivano utilizzate per chiedere la grazia e la guarigione del bestiame e delle persone. La chiesa in grotta è proprio il connubio tra l’elemento territoriale e le forze che modellano il territorio», racconta l’archeologo Giuseppe Rignanese.
Sempre immersa nella natura è l’abbazia di Pulsano. Accerchiata da eremi e costruita su un colle, domina un panorama di spuntoni rocciosi e valli che scendono a mare. Un esempio di natura antropizzata e mistica con il suo complesso architettonico nel bel mezzo di un deserto ideale per ascesi e contemplazione. Il paesaggio cambia velocemente verso la costa. Per chi ha la possibilità di una gita in barca, riposta la fiducia nella clemenza del meteo, nuovi scorci e innumerevoli grotte. Ampi strati calcarei e silicei modellano falesie e faraglioni dalle forme più bizzarre e aperte alla fantasia di ognuno nelle baie di Vignanotica e delle Zagare. La genesi di queste formazioni è legata a frane sottomarine durante i processi di sedimentazione. “Il Gargano ha delle rocce che sono antichissime, addirittura in alcuni casi si arriva a 160 milioni di anni. Questo territorio ci permette di ricostruire degli ambienti in cui si accumulavano i sedimenti che poi si sono trasformati in rocce molto simili a quelle che sono le Bahamas: un banco carbonatico in un clima tropicale circondato da barriere coralline e da mari relativamente profondi”, spiega Michele Morsilli, docente di Geologia all’Università di Ferrara.
A pochi passi dal mare di Vieste, “La Salata” riempie lo sguardo con la sua falesia alta circa 30 metri e i suoi loculi sparsi ovunque. Gli archeologi hanno definito questa necropoli destinata alle sepolture cristiane come la più maestosa e suggestiva dell’intero bacino Mediterraneo. È la più antica testimonianza dell’arrivo del Cristianesimo sul Gargano.
In un itinerario strettamente naturalistico e a caccia di nuove emozioni, il safari in Jeep offre, nella zona di Ischitella e lungo il torrente Romondato, dieci chilometri di canyon, una prospettiva insolita sulle faggete della Foresta Umbra (Patrimonio Unesco) e venti chilometri di boschi secolari. Una biodiversità che promette una proposta turistica a 360 gradi e un’opportunità per il Parco Nazionale del Gargano di attirare visitatori tutto l’anno.
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