VIESTE – Danilo Della Malva si difende: “Non ho estorto nessuno”, la difesa chiede la scarcerazione
Non ha minacciato l’imprenditore turistico che noleggia gommoni, per fargli assumere un suo conoscente e licenziare un dipendente, in quanto fu la stessa parte offesa a offrire di propria iniziativa quel lavoro. Si è difeso così davanti al gip nell’interrogatorio di garanzia Danilo Pietro Della Malva, 32 anni, viestano, arrestato sabato dai carabinieri per estorsione su ordinanza cautelare firmata dal gip del Tribunale di Foggia. Il provvedimento di cattura a Della Malva è stato notificato nel carcere di Trani: il giovane è detenuto dal 5 maggio perché accusato nell’inchiesta «In nome del padre» di detenzione illegale di armi e d’aver cercato di aiutare due detenuti del carcere di Foggia a evadere. Della Malva si dichiara innocente da quelle imputazioni ed ora anche dall’accusa di estorsione. L’ha fatto davanti al gip del Tribunale di Trani che l’ha interrogato su rogatoria del collega di Foggia firmatario dell’ordinanza cautelare; il suo legale, l’avvocato Salvatore Vescera, ha chiesto ora al gip di Foggia di scarcerare Della Malva per mancanza di gravi indizi. «Il mio assistito ha respinto le accuse rispondendo a tutte le domande del giudice; peraltro voglio chiarire» dice il difensore «che a Della Malva non si contesta d’aver minacciato la parte offesa che le avrebbe fatto trovare i gommoni squarciati e affondati, ma di averle detto che i gommoni glieli avrebbe fatti ritrovare alle Isole Tremiti, frase peraltro pronunciata non certo per minacciare l’imprenditore ma in un momento di sfogo». La difesa sostiene infatti che non ci fu alcun ricatto, considerati anche i rapporti d’amicizia esistenti tra Della Malva e la vittima.
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