Di seguito, il testo completo
Di fronte all’incomprensibile provvedimento della Giunta Regionale che decreta la chiusura dei laboratori d’analisi cosiddetti “territoriali”, alla sottoscritta, che, immodestamente, può vantare, nel suo “cursus honorum” anche una qualche esperienza di amministratrice, fortemente delusa e sinceramente preoccupata, si appalesano, chiari nella loro accecante evidenza, tre semplici parole: sconcertante, controproducente, autolesionistico.
Ma, la domanda che mi pongo, meravigliata, è: cui prodest? A chi dovrebbe servire l’attuazione di una tale scelta (?) amministrativa? Se è certamente auspicabile, in tempi di relativo impasse economico, razionalizzare gli investimenti, sfruttare intelligentemente le risorse del territorio, evitare gli sprechi; è altrettanto evidente che, se è comprensibile ed apprezzabile il voler cercare di ottemperare ai parametri richiesti dal Ministero della Sanità per fregiarsi dell’appellativo di regione “virtuosa”, ciò non è assolutamente ammissibile che lo si debba raggiungere con scelte e strategie atte quasi solo ed esclusivamente a danneggiare la cittadinanza tutta di Vieste, già penalizzata da altre “scelte” davvero non definibili “illuminate”.
Il dato ancora più sconcertante è che si interviene con un taglio cosiddetto lineare, cioè senza una seria valutazione del concreto, effettivo disagio che detto provvedimento arreca alle varie popolazioni, in special modo alla comunità viestana.
Il laboratorio di Patologia Clinica di Vieste è sempre stato un punto di riferimento per l’intera città, per tutto il territorio circostante e per i numerosi villeggianti che affluiscono in gran numero nel periodo aprile-settembre in questi luoghi a forte vocazione turistica. Noi, che conosciamo perfettamente, stante il ruolo professionale che ricopriamo da “un po’” di tempo, siamo ben consci che spessissimo è stato proprio il laboratorio d’analisi a costituire l’ancora di salvezza del nostro sistema sanitario territoriale, a volte in difficoltà tra i flutti sempre agitati della Sanità, ma che da noi mai è stata “mala sanità”: dovremo assistere, mentre l’orchestrina suona l’ultima musichetta straziante, all’affondamento dell’ennesimo Titanic? No, la risposta io credo che possa essere una sola: no
Uno dei più ambiziosi obiettivi per il laboratorio è quello di soddisfare con la massima celerità l’informazione al CLINICO. Attualmente, invece, si inneggia a una managerialità che conduce questo settore importante della medicina verso una forma di spersonalizzazione da catena di montaggio, che poco o nulla ha a che fare con l’essenza di questa disciplina.
Le provette viaggeranno dai vari centri prelievi verso laboratori molto distanti, perdendo completamente la loro identità per diventare anonimi codici a barre, venendo pure meno, aspetto questo importantissimo, la tempestività con cui a volte è necessario eseguire qualche esame o comunicare il risultato. Sono evenienze, queste, che si verificano quotidianamente, ed è per questo che la diagnostica di laboratorio rappresenta un pilastro portante della attuale medicina, ma solo se rispetta queste caratteristiche fondamentali. Tra l’altro, il trasporto del sangue tra strutture distanti tra loro potrebbe pregiudicare l’integrità del campione e avere conseguenze sull’attendibilità del referto.
Il laboratorio clinico non è una “commodity” ossia un freddo esamificio ma è un fornitore di un servizio alla clinica e al paziente, nel luogo e nel contesto più idoneo, non come fornitore solo di “risultati”, perché suo compito essenziale è fornire l’esame e il quesito più appropriati per il paziente, nei tempi e nelle modalità che consentano la sua gestione ottimale, considerando come rischio proporzionalmente crescente di inappropriatezza l’eccessivo distacco della sede di produzione del dato da quella della domanda clinica.
– Da qui la necessità e l’importanza , a fronte di una così grave penalizzazione per il nostro territorio, di sentirsi tutti doverosamente chiamati ad una seria e concreta mobilitazione perché la nostra città non possa perdere in materia di sanità pubblica servizi essenziali e necessari come il Laboratorio d’Analisi conquistato in anni di dure battaglie, proprio per la particolarità del nostro territorio, che presenta più di altre realtà, il disagio di trovarsi così distante dai centri ospedalieri e penalizzato ancora di più da collegamenti spesso precari e non assicurati, specie nel periodo invernale, con possibilità di chiusura delle strade per neve e frane.
Forse definire “miope” questa politica amministrativa che ci condanna alla chiusura delLaboratorio d’Analisi della nostra città può sembrare un’esagerazione, forse si tratta solo di una “svista”, di una disattenzione; ma bisogna prestare attenzione e correre ai ripari, perché catalogare nel registro della sanità pugliese come “spesa superflua” il mantenimento del Laboratorio d’Analisi, non è una cosa accettabile. Così come è inaccettabile lo scandaloso tentativo, ancora in atto, di chiusura del Punto di Primo Intervento, completamente dimenticando che si tratta di una struttura fondamentale per le esigenze della popolazione residente, per la quale risulta di primordiale importanza; addirittura ignorando il forte incremento di presenze durante il periodo estivo, quando è importante offrire ai nostri turisti il volto di una città sicura ed efficiente anche neiservizi di assistenza sanitaria.
E’venuto il momento di alzare le barricate e resistere? Ma forse sarà sufficiente far presente con energia al Presidente delle Regione Puglia Michele Emiliano che la città di Vieste è una località turistica conosciuta in tutto il mondo ed è la più importante per ricettività di tutta la Puglia, per cui esige non solo maggiore rispetto ma soprattutto maggiore attenzione e impegno, da parte dell’Istituzione regionale, per una programmazione volta al potenziamento dei servizi, specie per l’assistenza sanitaria, e non già di depotenziamento di quelli già esistenti e funzionanti. Non posso tacere, in ogni caso, della mia grande delusione quando leggo le varie dichiarazioni in merito a questo punctum dolens , del Direttore Generale dell’ASL, dott. Piazzolla: in primo luogo perché conosce bene la nostra realtà circa le gravi carenze in materia sanitaria, fatte a lui presenti in varie occasioni di incontro, ma soprattutto quando giustifica la chiusura dei laboratori d’analisi territoriali con la possibilità da parte dell’ASL di accedere a ulteriori finanziamenti finalizzati alla maggiore assistenza territoriale, mediante acquisti di nuove tecnologie , come minilab e di automezzi per il trasporto dei campioni biologici , dotati di frigoriferi e kit di trasporto: certamente non sono i “trenta denari”, ma “vendere” così il nostro Laboratorio d’Analisi è una ferita inaccettabile per la nostra comunità, che vedrebbe una struttura riconosciuta e apprezzata nel territorio per la sua preziosa utilità “ricondursi” (e non ho usato di proposito il termine “ridursi” per il rispetto che ho per gli investimenti sulla salute, di qualsiasi “dimensione”) a un semplice “punto di prelievo”: ce lo immaginiamo durante i mesi di luglio e agosto?
Certa che si sia colto il sentimento diffuso del mio più profondo amore per la città di Vieste e la mia accorata preoccupazione di medico, mai dimentico di quel, ahimè ormai lontano, giuramento prestato al servizio della Salute pubblica; e senza, davvero, alcun intento di sterile polemica rinnovo la mia speranza per una effettiva comunione di intenti felicemente volta a trovare la Soluzione realmente auspicata e desiderata da tutta la comunità viestana, e sappiamo qual è.
Buona salute!
Dott. ssa Ersilia Nobile
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