I FATTI | Il 5 e 6 settembre 2014 il Gargano fu duramente colpito da un’alluvione catastrofica che causò ingenti danni ad aziende agricole, abitazioni e beni pubblici, strade, strutture turistiche. Vieste fu tra i Comuni maggiormente sferzati dalla violenza dell’acqua.
“L’Amministrazione comunale – ricorda Zaffarano, assessore a quei tempi – si adoperò nell’immediato, adottando tutte le misure e gli atti indispensabili alla limitazione dei danni”. Con la delibera di Giunta 141/2014 del 9 settembre, a soli 3 giorni dalla devastazione, il Comune di Vieste chiese alle competenti autorità statali e regionali “la declaratoria dello stato di calamità naturale per i gravi danni arrecati da quelle eccezionali avversità atmosferiche”. “Con lo stesso provvedimento – prosegue Zaffarano – , come Giunta chiedemmo la concessione dei benefici previsti dalle vigenti norme per consentire il ripristino delle strutture pubbliche e private, il risarcimento dei danni patiti dai residenti e la messa in sicurezza delle aree a rischio. In seguito al riconoscimento dello stato di calamità il Comune di Vieste si adoperò per curare la parte relativa alla ricezione e conseguente istruttoria tecnico amministrativa delle domande di concessione di aiuto. L’attuale Giunta invece pare essersi addormentata”.
AD OGGI, NIENTE | Anni di burocrazia, le risultanze dell’istruttoria riconobbero un importo complessivo di 171.600 euro, a fronte della richiesta quantificata in 1.785.924,14 euro: “Una cifra irrisoria – commenta l’esponente di Fratelli d’Italia – rispetto a quella necessaria per gli interventi di ricostruzione del potenziale produttivo agricolo, zootecnico e delle strutture fondiarie agricole danneggiate”.
Da allora, dopo quasi 5 anni, nessun diritto, risarcimento o aiuto è stato riconosciuto alle aziende agricole viestane, nel rimpallo di responsabilità tra gli uffici della Regione Puglia: “Siamo rimasti ostaggio della burocrazia”, denuncia Zaffarano. A farne le spese, l’agricoltura del territorio, fonte primaria di sostentamento insieme al turismo: “I segni del duro colpo inferto alla nostra economia da quell’alluvione, oltre a nuove emergenze strutturali e climatiche (nevicata Febbraio 2018)– conclude – si ripercuotono ancora sulla produzione ortofrutticola estiva del 2018 e la campagna olearia praticamente azzerate, con conseguenze nefaste sull’occupazione. È necessario che la Regione si attivi a dare risposte celeri, concrete e tangibili a sostegno dei nostri agricoltori, che con coraggio continuano a coltivare questa nostra terra”.
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