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GARGANO – Operazione “Grecale”, sette arresti tra Peschici e Vieste

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Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, con l’ausilio dei militari dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia e di un elicottero del 6°  Elinucleo di Bari-Palese, hanno eseguito un’Ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di DI MILO Christian, cl. ’87, DI MILO Domenico Pio, cl. ’75, SURANO Giovanni, cl. ’84, BISCOTTI Alessio, cl. ’88, DI MILO Matteo, cl. ’53, MASTROMATTEO Fausto, cl. ’81 e MASTROMATTEO Pasquale, cl. ’76, tutti residenti tra Peschici e Vieste, per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, ricettazione, furto e altro.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia e svolte dai Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano, hanno avuto inizio nell’ottobre del 2017 e si sono focalizzate su alcuni soggetti che, nell’area del Gargano nord-orientale, avevano conquistato una remunerativa piazza di spaccio, movimentando ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di diversa tipologia.

Le investigazioni svolte hanno consentito inoltre di acquisire elementi probatori in ordine alla commissione di gravi reati contro il patrimonio. In particolare, le attività di indagine hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dei fratelli Christian e Domenico Pio DI MILO, per spaccio di cocaina, hashish e marijuana nella città di Peschici, nonché di SURANO Giovanni, soggetto vicino al noto gruppo criminale di Marco RADUANO.

Nel corso delle attività di indagine,        Il SURANO era tratto in arresto dai Carabinieri di Vieste il 3 maggio 2018, per possesso di circa 20 chili di marijuana e hashish, mezzo di cocaina e di un’autentica santabarbara, composta da un fucile d’assalto Kalashnikov, un fucile a pompa e cinque pistole, oltre a 280 cartucce di vario calibro, un ordigno di fabbricazione artigianale, un inibitore di frequenze jammer, un passamontagna e un drone, utilizzato per il controllo dell’area circostante alla propria abitazione, nel centro storico di Vieste, tappa fissa per gli assuntori di stupefacenti della zona.

In soli cinque mesi circa di attività d’indagine, a riscontro della solidità dei dati probatori acquisiti, sono stati effettuati numerosi sequestri a carico degli indagati, per circa 1,1 kg. di cocaina, 9,2 kg. circa di hashish e circa 20 di marijuana, per un valore complessivo di circa 240.000 euro. L’attività tecnica ha poi permesso di “cristallizzare” numerosi episodi di spaccio, per un giro d’affari stimato in circa 100.000 euro mensili.

Lo spessore criminale degli arrestati e la loro spregiudicatezza sono dimostrati dalla grande disponibilità di esplosivi, armi clandestine, anche da guerra, e del relativo munizionamento. Oltre al materiale sequestrato al SURANO, invero, in una zona isolata ed impervia di località “Cala Lunga” di Peschici i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Glock calibro 9×21, con matricola abrasa, completa di 30 cartucce, perfettamente nascosta sotto un cumulo di pietre insieme a oltre un chilo e mezzo di hashish, suddiviso in 16 panetti. Le indagini hanno poi permesso di dimostrare che l’arma “clandestina” era stata occultata, unitamente alla droga, dai fratelli Christian e Domenico Pio DI MILO, e dal loro padre Matteo. Nel corso dell’attività è poi emersa una serie di ulteriori reati, quali il furto di un’impastatrice professionale commesso da MASTROMATTEO Pasquale e MASTROMATTEO Fausto ai danni di un noto ristorante di Peschici, la ricettazione da parte di BISCOTTI Alessio di circa 5 chili di posate d’argento, rubate in un’abitazione di Peschici, e la ricettazione da parte dei fratelli DI MILO di una bicicletta elettrica, rubata ad una turista tedesca.

Per DI MILO Christian, DI MILO Domenico Pio e SURANO Giovanni è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere. Nei confronti di BISCOTTI Alessio, DI MILO Matteo, MASTROMATTEO Fausto e MASTROMATTEO Pasquale sono stati imposti gli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

L’operazione odierna, che si inserisce perfettamente nell’azione di ripristino della legalità e restituzione del territorio alla parte sana della popolazione, conferma l’attenzione delle Istituzioni in ordine al contrasto dei traffici illegali commessi nel Gargano.

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