VIESTE – Premio “Falcone-Mobilio” come arcobaleno d’amorosi sensi
Il 17 Aprile, giorno che precede l’inizio delle vacanze pasquali, dalle ore 10.00, presso l’Auditorium del Fazzini-Giuliani, si svolgerà la consueta cerimonia di premiazione con borse di studio Falcone-Mobilio, aperta a tutta la cittadinanza, e giunta ad un traguardo significativo: il venticinquesimo anno dall’indizione del premio Falcone.
Supportate dall’I.I.S.S. Fazzini-Giuliani, la famiglia Falcone e la famiglia Mobilio, da venticinque anni l’una, da sedici l’altra, ogni anno perpetuano il ricordo dei propri figli, prematuramente scomparsi, con l’indizione di borse di studio che premiano i risultati formativi di giovani meritevoli, certificati dal voto conseguito all’Esame di Stato e dal prosieguo degli studi universitari.
La scelta ha qualcosa di sublime: testimonia non soltanto la forza dell’uomo che, pur nella sua piccolezza e fragilità, riesce a convertire il negativo in positivo, ma afferma, con il suo venticinquesimo anniversario, la costanza e l’assiduità nel fronteggiare qualcosa di smisuratamente grande, di incommensurabile nella sua negatività e di far sì che tenga dietro il riscatto.
La manifestazione, che si svolge alla presenza delle autorità e che vede coinvolti gli studenti dell’I.I.S.S. “Fazzini-Giuliani” in toccanti prove di canto, danza e recitazione, la pianista Graziella Falcone, il chitarrista Raffaele Sargenti e il soprano Rosa Ricciotti, ormai è una trama di sentimenti diversi, tutti nobilissimi e pregnanti, di riflessioni sulla vita e sulla sua fine, sull’eterno e sulla memoria che si sono avvicendate e stratificate nel corso di questi venticinque anni.
È una prova di forza – quella delle famiglie Falcone e Mobilio – che genera forza, avendo incoraggiato l’istituzione di premi e manifestazioni affini all’interno del contesto scolastico viestano.
A essere Uomini si impara e all’Umanità si tende.
Questa manifestazione, dall’alto valore formativo, è riflessione sull’Umano come processo espansivo e di divenire costante.
È una giornata-monumento perché, come racconta l’etimo della parola, una delle sue funzioni è far ricordare attraverso segni concreti.
È celebrazione della cultura e della formazione come strumenti di risposta alla perdita e di riscatto dalla vita in vita, contro il pensiero diffuso di chi le considera attività improduttive e senza ritorno.
È poesia… come le parole di quest’anno, scelte come ogni anno dalla Prof.ssa Lucia delli Santi, referente del progetto, perché, per tramite della poesia, l’amore lanci una sfida al dolore e il dolore venga riscattato da lacrime di gioia vivificanti.
Questa giornata, tra gli appuntamenti più sentiti dalla nostra comunità scolastica, come la poesia non salva il mondo, forse, ma lo scuote e diventa lo spazio-tempo del sogno. O meglio, restituisce spazio e tempo al sogno. Abbatte le rigide demarcazioni che si insinuano tra sogno e realtà e crea un luogo, curvatura di tutti i tempi e di tutti gli spazi, che è promessa di unità. L’arcobaleno, sì, l’arcobaleno! … ponte di anime, portale verso altri mondi.
La cerimonia, giunta al suo venticinquesimo anniversario, è arcobaleno d’amorosi sensi ed è la massima evidenza della tenacia delle famiglie Falcone e Mobilio, della costanza del loro investimento sulla vita e sulla cultura che si riaccende in altri giovani meritevoli e autenticamente occupa lo spazio dell’assenza, modificandone la percezione e restituendo presenza a chi non appare.
Davvero possiamo vederla e viverla come un ricongiungimento con l’Umano.
Luisa Casarella