L’ATTUALE SITUAZIONE. Attualmente, sono 38 le postazioni e le unità attrezzate che svolgono il servizio di emergenza-urgenza del 118 in provincia di Foggia. Di quelle 38 postazioni, 26 sono entrate a far parte di Sanitaservice, mentre altre 12 sono gestite da cooperative e associazioni di volontariato. In 16 anni, il servizio ha svolto la propria funzione tra mille difficoltà, con grande sacrificio da parte degli operatori. Difficoltà acuite dalla particolare conformazione del territorio provinciale, ma dovute soprattutto a una gestione frammentaria del personale, con regimi contrattuali spesso anche molto differenti da situazione a situazione. La provincia di Foggia attualmente è organizzata con una rete di 38 ambulanze e 5 automediche, di queste 16 sono denominate Mike (con medico, infermiere e autista soccorritore a bordo) e 22 postazioni India (con solo infermiere e soccorritore a bordo), un elisoccorso con a bordo medici anestesisti-rianimatori.
LE INCOGNITE DA RISOLVERE. “La proposta di legge regionale con l’istituzione dell’AREU non chiarisce le modalità di reclutamento del personale né il passaggio delle figure professionali già presenti nell’attuale sistema emergenza-urgenza, siano esse dipendenti delle associazioni di volontariato oppure in convenzione. Così come sarebbe opportuno chiarire i percorsi eventuali di ricollocazione, successivi alle fasi di inquadramento nella nuova Azienda Regionale AREU, ed il riconoscimento, nel momento del reclutamento pubblico, delle esperienze maturate e acquisite negli anni. Una ulteriore e necessaria analisi è d’obbligo farla riguardo alle risorse strumentali ed economiche disponibili nel sistema, per poter assumere impegni ben precisi rispetto alla valenza strategica di un servizio di vitale importanza per la popolazione”.
POTENZIARE L’ELISOCCORSO. Per la FP Cgil Foggia, in un contesto territoriale come quello della Capitanata, sarà fondamentale potenziare il servizio di elisoccorso. Occorre incrementare il numero e garantire la funzionalità di nuove piattaforme adibite a eli-superficie. Un altro aspetto importante è il potenziamento del Soccorso in mare, soprattutto durante la stagione estiva. “E’ utile implementare le attività territoriali e di assistenza primaria per intervenire sull’aspetto gestionale delle patologie a bassa gravità, che,non richiedono un trattamento ospedaliero, anche al fine di decongestionare le corsie ospedaliere. L’Amministrazione Regionale deve assumere un approccio omogeneo e uniforme, per garantire tempestività dell’intervento. Non si devono trascurare le esperienze acquisite sul campo dagli operatori inseriti nell’attuale Sistema. Tanti lavoratori, tra volontari delle associazioni e dipendenti, potrebbero essere coinvolti nel percorso che porterà alla costituzione dell’AREU. Superare il precariato, stabilizzare e internalizzare il personale senza cancellare le esperienze e professionalità acquisite sul campo in questi anni”.
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