I timori sulla campagna
La data del 29 marzo è stata considerata troppo ravvicinata, data l’emergenza sanitaria, che impedirebbe una vera campagna informativa ai cittadini. Le forze politiche fino a ora si sono divise e molti chiedono uno slittamento anche tecnico, di poche settimane. Tra i contrari alla conferma del voto c’è il Partito radicale, che ha scritto in una nota: «Votare il 29 marzo e’ un attentato ai diritti civili e politici dei cittadini, cosi’ come configurato dall’articolo 294 del codice penale. Siamo di fronte a una violazione del diritto dei cittadini ad essere informati».
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