Le piante e i disegni del duca di Montemar che nel 1734 condusse le truppe spagnole alla conquista di Napoli e della Sicilia, cacciando gli Austriaci e aprendo le porte all’ascesa al trono delle Due Sicilie di Carlo di Borbone, da ieri, sabato 14 marzo, sono in esposizione on-line sul sito dell’Archivio di Stato di Napoli. Tra queste, la pianta a colori del castello di Vieste che ci fornisce interessanti notizie sull’utilizzo e dislocazione dei manufatti interni alla fortezza. Ad esempio, quella che abbiamo sempre indicato come “porta falsa”, che si trova nei pressi del bastione Est e che mena sulla spiagga della Scialara, veniva indicata, nel Settecento, come “porta del soccorso”. Questo perchè, la sua funzione era quellla di far entrare, in segreto, i cittadini in caso di necessità (incursioni nemiche, ed altro). Tramite quella porta, quindi, si veniva in “soccorso” dei cittadini. La pianta indica anche le mura della città, collegate al castello (demolite in parte negli anni Sessanta ai fini dell’accesso alla realizzata “piazza castello”), il ponte e l’ingresso interno alla fortezza (posti a latere del bastione Nord), l’alloggio del castellamo (nei locali che si trovano a sinistra, entrando, nella piazza d’armi collegati alla chiesetta) e il “Quartiere (alloggiamenti) dei soldati”, vale a dire la palazzina a destra della piazza d’armi tra il bastione Nord e quello Est, attualmente utilizzati in parte a ufficio e in parte (piano superiore) ad alloggio del comandante.
In merito, il collega Antonio Ferrara, ha pubblicato oggi su Repubblica un articolo riguardante la mostra virtuale dell’Archivio di Stato di Napoli ove sono riportate le bellissime piante a colori di città costiere di Napoli e Sicilia, avamposti della resistenza e delle operazioni militari durante il conflitto dinastico che sconvolse l’Europa nella seconda metà del XVIII secolo, vale a dire Capua, il castello di Baia, Gaeta, Crotone, Gallipoli, Vieste, Messina, Milazzo, Siracusa, Trapani e Palermo.