VIESTE – Gran lavoro in Municipio per le richieste di aiuti alimentari, attive cinque postazioni di servizio
Ben cinque postazioni attive in municipio a Vieste (oltre a quella presso il comando di Polizia Locale) per smaltire le richieste di aiuti alimentari, che stanno pervenendo da parte dei cittadini in difficoltà, a seguito dell’emergenza coronavirus.
Finora fanno sapere dal Comune, sono pervenute circa 500 richieste per accedere ai buoni spesa che potranno essere erogati grazie al finanziamento di 128 mila euro disposto dallo Stato con ordinanza del Capo della Protezione Civile. Le richieste, con compilazione e presentazione di apposita modulistica approntata dagli uffici comunali, potranno essere presentate entro lunedì, 6 aprile, a mezzogiorno.
Oltre ai “buoni spesa”, il Comune di Vieste ha predisposto un proprio “banco alimentare” stanziando, dal proprio bilancio, altri 105 mila euro che servono per la fornitura, a famiglie più bisognose, di pacchi contenenti generi alimentari di prima necessità. Al banco hanno già usufruito di aiuto circa 150 famiglie. Il servizio, a cui si accedere previa esibizione di “tessera” fornita dal Comune, è reso possibile grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione “Buon Samaritano” di Vieste e del locale Gruppo di Protezione Civile “Pegaso”.
Macchina organizzativa in pieno regime, dunque, quella messa in atto dal Comune di Vieste, per consentire a tutti, entro martedì, 7 aprile, di poter accedere presso gli esercizi commerciali convenzionati dove spendere quanto assegnato. In realtà, non vengono forniti veri e propri buoni. Il Comune, infatti, sta predisponendo un elenco di beneficiari (con relativi importi assegnati), che sarà direttamente inviato agli esercizi commerciali ove i cittadini assegnatari saranno invitati a recarsi presentando copia del codice fiscale e del documento d’identità. Il titolare dell’esercizio commerciale, quindi, fornirà i generi alimentari richiesti dal cittadino, fino alla concorrenza dell’importo assegnato. Ciò per evitare manomissioni, contraffazioni o uso improprio di buoni cartacei.