Qui a seguito l’estremo saluto della Prof.ssa M. Luisa Labombarda che, oltre ad essere sua amica, della collaborazione della Calvo si è avvalsa negli oltre vent’anni di lavoro presso lo stesso Istituto.
“Cara Anna Maria,
ho fiducia che gli angeli che ti accompagnano in questo tuo ultimo viaggio, vorranno recapitarti questo mio saluto giacchè non ho potuto dirti addio, nessuno ha potuto farlo da quando il mondo si e fermato e tu, come in una sorta di incantesimo, sei piombata nel sonno. L’ultima volta che ti ho vista quel po’ di forza residua che ti restava negli occhi ti ha consentito di aprire le palpebre, hai detto il mio nome e quello è stato l’attimo in cui la nostra complice conversazione si è interrotta, spezzato il filo di quel Amarcord degli anni trascorsi insieme nel nostro lavoro di sostegno a tanti ragazzi dell’IPSSAR; non sei stata, infatti, un arido programmatore di computer, in quegli anni hai fatto molto di più; hai sostenuto ed educato i giovani prestando loro attenzione e motivandoli con le tue doti professionali, la tua bella intelligenza, la tua sensibilità e… soprattutto… con il tuo divertente sorriso; ha insegnato ai ragazzi che non bisogna scoraggiarsi a fronte di ostacoli e che la volontà di perseguire i propri obiettivi, alla fine, registra successi; hai fatto capire loro che gli handicap veri sono i pregiudizi, le ristrettezze mentali, l’aridità dei sentimenti.
Per tutti questi motivi Mimì ti volle, anche se per breve periodo, assessore all’istruzione. Per tutti questi motivi è stata per me una gioia collaborare con te alle iniziative didattiche dell’ IPSSAR: Il giornale d’Istituto, il laboratorio teatrale, il piano dell’offerta formativa. non c’è mai mancato l’entusiasmo, il senso di appartenenza e dunque l’accanimento ad operare al meglio per promuovere l’Istituto e sfatare il luogo comune che fosse un luogo d’istruzione di serie B.
Tu, eri una persona splendida e io ho sempre riposato nella fiducia che non avresti mai tradito la nostra amicizia. Abbiamo continuato a vederci anche dopo il mio pensionamento; ancora qualche progetto, con qualche principio di fatica man mano che passavano gli anni, ma sempre sostenute dall’ affetto che tu postavi a me e a Mimì, ed io a te e alla tua straordinaria mamma. Dal cielo sarai tu ora ad occuparti di lei nel mentre che danzi con gli angeli, libera finalmente di muoverti. Non sai come sono felice per questa tua riguadagnata libertà di movimento! E’ l’unico pensiero che mi solleva dal dolore di non averti più con me a ripassare le cose del mondo.
Ti abbraccio e mi accorgo che non hai più freddo… passato è ogni soffrire in prossimità di Dio!
Luisa
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