Dal 18 maggio riaprono le chiese al pubblico, ecco le regole da rispettare
La Chiesa italiana riavrà le messe col popolo dal 18 maggio. E’ stato infatti firmato questa mattina, a Palazzo Chigi, il Protocollo che permetterà la ripresa delle celebrazioni con il popolo. “Il testo – spiega la Cei – giunge a conclusione di un percorso che ha visto la collaborazione tra la Conferenza Episcopale Italiana, il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno – nello specifico delle articolazioni, il Prefetto del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, Michele di Bari, e il Capo di Gabinetto, Alessandro Goracci – e il Comitato Tecnico-Scientifico”.
Le norme anti contagio previste per le messe aperte ai fedeli da lunedì 18 maggio si estendono anche ai battesimi, ai matrimoni e all’unzione degli infermi. Nel Protocollo si richiamano i fedeli al rispetto della “distanza minima di sicurezza pari ad almeno un metro laterale e frontale”.
Le norme prevedono poi di disinfettare ogni volta microfoni, ampolline e oggetti utilizzati per la celebrazione eucaristica. Obbligo anche di sanificazione dei locali e di continua areazione. Si chiede di “ridurre al minimo la presenza dei concelebranti e dei ministri di culto”. Si all’organista ma “in questa fase” niente coro. I fedeli all’ingresso delle chiese troveranno i manifesti ben visibili con le regole anti contagio. Si ricorda che la Chiesa è off limits a chi ha temperatura corporea pari o superiore a 37.5. Inibito l’ingresso anche a chi ha avuto contatti con contagiati.
Il Protocollo prevede norme alla portata di tutte le comunità: da quelle più attrezzate, alle realtà più piccole che magari possono contare su un solo sacerdote. Regole chiare, precise, non equivocabili, in fondo semplici, che fanno appello al senso di responsabilità e di intelligenza dei sacerdoti e dei fedeli. Se dunque una comunità non è pronta a garantire il rispetto delle norme anti contagio, il ragionamento alla base della definizione del Protocollo come apprende l’Adnkronos, si aspetta. Aprirà le messe ai fedeli solo chi sarà in grado di garantire il totale rispetto del Protocollo.
La data del 18 maggio, un po’ una sorpresa rispetto alle previsioni fatte dagli stessi Vescovi che attraverso il loro presidente Gualtiero Bassetti avevano invitato alla prudenza, parlando indicativamente dell’ultima settimana di maggio, è maturata stamani. Il Comitato Tecnico Scientifico, sempre a quanto si apprende da fonti autorevoli, ha approvato il Protocollo ma non ha stabilito una data. Le regole però erano così chiare e ponderate che il ministero dell’Interno ha ritenuto che la data del 18 maggio, peraltro giorno feriale e più facilmente gestibile, fosse giusta per ripartire.