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Guida Michelin e ristoranti stellati: il Gargano fa la parte del leone nella classifica

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Vi siete mai chiesti perché i ristoranti d’eccellenza vengono definiti “stellati”? Ormai entrato nell’uso comune, il fantasioso aggettivo deriva dalle stelle attribuite ai migliori ristoranti dalla leggendaria Guida Rossa Michelin, autentica bibbia dell’informazione eno-gastronomica internazionale.
Ma quanti e quali sono i ristoranti “stellati” della provincia di Foggia e della Puglia? Per rispondere correttamente alla domanda, bisogna tener presente che nel corso degli anni il sistema di valutazione della Guida si è evoluto, diventando molto più articolato. Non ci sono più soltanto le stelle, che designano i ristoranti che meritano di essere visitati apposta (tre stelle), o di una deviazione in un viaggio (due stelle) o di farvi tappa (una stella), ma anche il Bib Gourmand che, attraverso la faccina sorridente che si lecca la lingua del celeberrimo omino Michelin, indica ristoranti informali, con un buon rapporto qualità-prezzo e il Piatto Michelin, di cui si fregiano i ristoranti che, a giudizio degli ispettori della Guida Michelin, propongono un buon pasto, cucinato con prodotti di qualità.
Questo sistema, che nella guida viene definito di “distinzione”, è poi affiancato da un altrettanto articolato sistema di classificazione che indica il confort offerto dal ristorante utilizzando non più le stelle, ma posate (un cucchiaio ed una forchetta incrociati): da uno a quattro a seconda del livello di confortevolezza del ristorante. Le posate possono essere nere o rosse: queste ultime indicano gli indirizzi più piacevoli proposti dalla guida.
I ristoranti pugliesi che si fregiano di un riconoscimento Michelin nella edizione 2020 della guida sono 59: 10 gli “stellati” veri e propri, tutti classificati con una stella, 16 quelli che hanno ottenuto il Bib Gourmand, 33 quelli cui è toccato il Piatto Michelin.
Con riferimento alla loro dislocazione sul territorio regionale, la città che concentra il maggior numero di ristoranti segnalati dalla Guida Michelin è Trani, con 5 ristoranti. Seguono Lecce, con 4, Ostuni, con 3. Bari, Barletta, Carovigno, Ceglie Messapica, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Noci, Otranto e Vieste con 2.
La provincia di Foggia, che conta complessivamente su 12 ristoranti, è presente anche con Foggia, Cerignola, San Severo, Peschici , Lesina e Tremiti (San Domino).
Per quanto riguarda la Capitanata a fare la parte del leone nella classifica è decisamente il Gargano, che coglie ben nove dei dodici riconoscimenti.
Cinque i ristoranti distinti con il Bib Gourmand. Li elenchiamo in ordine di classificazione per “posate” indicando il tipo di cucina offerto secondo la Guida Michelin; due posate (ristorante confortevole): Il Capriccio di Vieste (pesce e frutti di mare) nella foto che illustra il post, Al Dragone di Vieste (regionale), nella foto qui sotto; una posata (ristorante semplice): Le Antiche Sere di Lesina (moderna), Medioevo di Monte Sant’Angelo (regionale) e La Fossa del Grano di San Severo (regionale).
Sono invece sette i ristoranti di Capitanata che si fregiano del Piatto Michelin. Sempre in ordine di classificazione, con due posate: Li Jalantuùmene di Monte Sant’Angelo (pugliese), Coppola Rossa di Manfredonia (pesce e frutti di mare), Osteria Boccolicchio di Manfredonia (pugliese), Porta di Basso di Peschici (pesce e frutti di mare); una posata: Giordano- Da Pompeo di Foggia (regionale), U’ Vulesce di Cerignola (pugliese), Da Pio di San Domino, Isole Tremiti (pesce e frutti di mare).
Ecco invece la “top ten”, i magnifici dieci ristoranti stellati della Puglia, tutti a parità di stelle (una), elencati anche in questo caso in ordine di classificazione; quattro posate rosse (ristorante estremamente confortevole, tra gli indirizzi Michelin più piacevoli): Due Camini di Savelletri; tre posate rosse (ristorante molto confortevole, tra gli indirizzi Michelin più piacevoli), Cielo di Ostuni (creativa); due posate rosse (ristorante confortevole, tra gli indirizzi Michelin più piacevoli): Pashà di Conversano (moderna) e Casamatta di Manduria (moderna); tre posate nere (ristorante molto confortevole): Bacco di Barletta (classica), Angelo Sabatelli di Putignano (moderna), Già sotto l’arco di Carovigno (creativa); due posate nere (ristorante confortevole): Quintessenza di Trani (creativa), Antonella Ricci-Vinod Sookar di Ceglie Messapica (pugliese), Bros’ di Lecce (creativa).
(fonte: Lettere Meridiane)

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