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La Ferrari “Roma” alla scoperta del Gargano (di Sandro Valecce e Vito Marchitelli)

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La Puglia è il tacco dello Stivale e il Gargano, lo sperone settentrionale della regione, si protende scenograficamente nel mare Adriatico.
Dai Fenici del IX secolo a.C. agli antichi Greci, dagli invasori saraceni del XVI secolo ai lontani Normanni, nella storia molti popoli hanno invaso questo promontorio, lasciando un’impronta culturale che conferisce alla regione una dimensione unica e irripetibile.
Ma è il paesaggio incontaminato con le sue bianche scogliere a picco, le spiagge isolate e le insenature nascoste che rende il Gargano un luogo selvaggio e magico.
Non c’è posto migliore da visitare a bordo di una Ferrari Roma, ampiamente riconosciuta come l’emblema di un’estetica incantevole e senza tempo.
Il semplice pontile di legno del piccolo borgo costiero di Rodi Garganico è il nostro punto di partenza. Un uccello marino del genere Diomedea – il cui verso di richiamo secondo il mito locale rievocherebbe il pianto dei soldati dell’antica Grecia per la morte del loro capo Diomede – vola sopra di noi in segno di benvenuto. La prima sosta del viaggio è un cortile residenziale con i tipici muri bianchi a calce, una tecnica che risale agli antichi Fenici.
Le curve strette e la ripida salita verso il paese di Peschici mettono alla prova i rapporti inferiori del cambio a otto marce, mentre un tratto di strada a strapiombo sulla costa vulcanica frastagliata richiede l’intervento del manettino a 5 posizioni della Ferrari Roma.
Il coraggio di esplorare le pendici impervie viene ricompensato dallo splendido panorama dei boschi di pini d’Aleppo ognuno dei quali, secondo la leggenda, rappresenta un peccato commesso dai monaci benedettini che li piantarono secoli fa.
Da qui si aprono strade a carreggiata unica dove antichi uliveti avvolgono l’auto da entrambi i lati.
Il paesaggio che emerge da questo abbraccio offre una vista spettacolare sulla spiaggia sabbiosa di Zaiana, un luogo nascosto e incontaminato conosciuto solo dalla gente del posto.
La Ferrari Roma prosegue verso Vieste, una bellissima cittadina medievale che sotto il sole brilla di un bianco abbagliante.
Improvvisamente dal crinale della scogliera fa capolino la sorpresa finale, uno splendido esempio di trabucco, un’altra delle peculiarità di questo territorio surreale. Fin dall’antichità queste strutture di legno hanno popolato la ripida costa rocciosa del Gargano. Realizzate con i tronchi di pino d’Aleppo, resistenti all’acqua salata, si aggrappano precariamente alle pareti a strapiombo, permettendo agli esperti pescatori pugliesi di calare le reti nelle acque selvagge dell’Adriatico: una storia di tradizione e passione.
Un finale perfetto per la visita della Ferrari Roma nel Gargano, una terra incantevole che ha accolto una vettura dalla bellezza intramontabile destinata ad arricchire la leggenda Ferrari.

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