Sì. Non il tempo ma il nostro cuore e il nostro modo di essere devono essere nuovi perché anche l’anno sia buono.
Auguri… buon anno nuovo… speriamo che il prossimo anno sia bello e diverso.. Sono le frasi obsolete, dette, ridette, sentite e risentite chi sa quante volte. E’ quasi un ritornello che si ripete ogni anno negli ultimi giorni di dicembre e nei primi di gennaio.
Quest’anno poi, essendo stato l’anno della pandemia da coronavirus ed un anno anche bisestile, abbiamo anche aggiunto la famosa e superstiziosa espressione che l’anno bisesto è davvero anche un anno funesto.
Ma davvero siamo convinti che sia il tempo cronologico a portarci o a non portarci il bene?
Ha davvero tutto questo potere ciò che in realtà nel momento in cui arriva già è passato via?
A mio parere il tempo passato ormai è passato e gli rimane solo il potere di insegnarci a non ripetere gli stessi errori perché “Historia magistra vitae – la storia è maestra di vita” direbbe Cicerone.
Il futuro poi ancora non arriva e quindi ancora non ci appartiene ed il presente nel momento in cui arriva già passa perché “L’uomo è come un soffio, i suoi giorni come ombra che passa.” ci ricorda la Sacra Scrittura nel salmo 144 per sottolineare la fugacità del nostro tempo, dei nostri anni e della nostra vita. Il filosofo greco Eraclito, come comunemente gli viene attribuito, direbbe in greco: “Panta rei, tutto scorre”. Un fiume sembra vederlo sempre nello stesso posto. Ma le sue acque, no. Scorrono così velocemente che non riusciamo neanche a guardarle bene se non per un attimo soltanto.
Perché questa è la vita, direbbero i nostri saggi anziani.
Però, solo perché questa è la vita non dobbiamo augurarci che il prossimo anno sia migliore? Certo che si.
Ma chi fa il bene o anche coglie occasioni per trarre il bene dal male è il cuore dell’uomo.
E per chi crede, il cuore dell’uomo dovrà essere immerso nel cuore di Dio per essere davvero capace di novità e di ogni forza davanti alle avversità.
Anche l’anno della pandemia, che ha visto soffrire tanta gente e che vorremmo tutti dimenticare, ha comunque avuto i suoi risvolti positivi. Quali?
A chi lo ha trascorso senza smarrimenti e senza perdersi di animo ha insegnato la solidarietà verso coloro che hanno sofferto tanto. Medici, infermieri, Personale sanitario e volontario hanno saputo sfidare ogni difficoltà e rischio arrivando a donare finanche la propria vita per la guarigione del prossimo. Altri ogni giorno si sono messi a disposizione per procurare e consegnare cibo fino al domicilio dei bisognosi. Ed altri ancora hanno consumato gran parte delle loro giornate per preparare e distribuire pacchi di solidarietà o per preparare e distribuire mascherine quando non ve n’erano ancora a disposizione. Altri inoltre hanno portato alla Caritas o ai centri di distribuzione, viveri e indumenti di ogni genere appena comprati.
L’anno della pandemia ci ha anche insegnato che non siamo poi così immortali e potenti come sembra ma siamo in realtà molto fragili e – parafrasando il Manzoni nei Promessi Sposi – se cominciassimo più a fare il bene che a chiedere il bene e più a comprendere che ad esser compresi finiremmo per ricevere molto di più di ciò che vorremmo.
Ed infine l’anno della pandemia ha messo in coalizione tutte le forze politiche e scientifiche e in neanche un anno è arrivato il tanto atteso e desiderato vaccino che ci sta ridando speranza per una vittoria definitiva su questo invisibile ma anche terribile virus.
E allora mi convinco ancora di più che se il cuore si rinnova, si rinnova anche il tempo che passa. Ed anche il prossimo anno potrà essere davvero nuovo e bello. Ed il male che si annida nel cuore dell’uomo e che è capace di fare più male di ogni altra causa naturale potrà essere definitivamente vinto e sconfitto.
“Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne” e “vi saranno cieli nuovi e terre nuove”. Dice il Signore.
Buon Cuore Nuovo a tutti. Perché il 2021 sia un anche un Anno Nuovo!
E le lacrime amare di chi ha pianto tanto, nel prossimo anno diventino seme di speranza”.
Don Tonino Baldi
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