VIESTE – Nuova “divisa” per i confratelli di San Giorgio, stasera la presentazione
Con l’inizio, stasera, del novenario in onore di San Giorgio martire, saremo partecipi di una importante novità per Vieste dal punto di vista culturale.
Difatti, subito dopo l’intronizzazione ed appena all’inizio della celebrazione liturgica, don Gioacchino Strizzi, parroco della Cattedrale e Vicario episcopale, procederà alla benedizione, con il rito dell’aspersione dell’acqua benedetta, della nuova “divisa confraternale” della congrega di San Giorgio.
I nuovi abiti sono stati confezionati prima dell’inizio della pandemia. Purtroppo, per le ragioni note a tutti, lo scorso anno non è stato possibile indossarle. Stasera, sarà la prima occasione per farlo.
Il nuovo abito riprende le colorazioni dell’abito originale (le colorazioni sono state recuperate dai responsabili della confraternita da vecchie fotografie, oltre che da testimonianze e conferme dirette dei confratelli più anziani). Il corpetto, che vedremo stasera, è di colore verde pastello, mentre negli anni, per diverse ragioni, è stato cambiato in celeste. Il colore giallo canarino dell’orlatura dello stesso corpetto, è di colore senape. Altra novità, nella tradizione, riguarda la fattura del corpetto, non più liscio ma con effetto “a bacchette” (vale a dire “pieghettato”). Il mantello e la fascia (sulla quale è cucito il medaglione con l’effigie di San Giorgio in rilievo) mantengono la colorazione del rosso scuro, ma il taglio del mantello, nella parte inferiore, non è più dritto bensì a punta. Il camice liturgico rimane, ovviamente, sempre bianco.
“Negli anni, purtroppo – dicono i responsabili della congrega di San Giorgio – le varie colorazioni e le forme originali della “divisa” non sono state rispettate, anche perché ogni sarto/a apportava delle modifiche arbitrarie, e quindi ci siamo ritrovati, ad un certo punto, con abiti differenti da confratello a confratello, ma soprattutto trasformato dall’originale. Abbiamo voluto rendere omogeneo l’abito per tutti i confratelli, affidando il suo confezionamento ad una nota sartoria di San Severo, che ha provveduto a fissare un modello sul quale, anche negli anni a venire, saranno confezionati i prossimi abiti. Abbiamo anche voluto ripristinare le vecchie colorazioni – aggiungono dalla confraternita – puntando su un ritorno all’antico, rispettando l’originale. E’ stato difficoltoso, anche perché l’abito della nostra confraternita si compone di più elementi, rispetto agli abiti che normalmente vediamo nelle altre confraternite, ma dopo tanti sforzi (anche economici) possiamo dire che l’obiettivo sia stato raggiunto”.