Come sempre fanno, sono giunti a Vieste in moto, l’ormai celebre Davidson rossa, con la quale, tra l’altro, hanno girato il mondo. E, appena giunti in centro, si sono fermati nel noto bar di piazza Kennedy, “Sottozero” di Celestino Di Carlo il quale, essendo un loro estimatore, li ha subito riconosciuti, non nascondendo una certa emozione.
“Con moto garbo e semplicità – racconta Celestino – mi hanno chiesto del buon gelato, Andrea una bella coppa allo yogurt con frutti di bosco, mentre il papà, Franco, un “banana split” che ho preparato con particolare attenzione. Hanno trovato il gelato buonissimo – aggiunge Celestino – tanto che mi hanno chiesto il bis, per cui, data l’ora (circa le 13), per loro quale scorpacciata di gelato si è trasformata in un vero e proprio pranzo. Mi hanno detto – racconta ancora Celestino Di Carlo – che stanno girando la Puglia e che non potevano non venire a conoscere Vieste di cui hanno tanto sentito parlare. Se ne sono subito innamorati, tanto è vero che hanno deciso di fermarsi per qualche giorno. Mi hanno chiesto, a questo proposito, anche di un buon albergo, con piscina, perché Andrea ama nuotare in piscina. Franco mi ha anche detto che sta scrivendo un nuovo libro che presto darà alle stampe. E’ stato bellissimo averli miei ospiti” – chiosa Celestino.
Andrea e Franco Antonello hanno pubblicato quattro libri, raccontato la loro storia in tv (indimenticabili il bacio di Andrea a Ilary Blasi sul set de «Le Iene» e il «furto» degli occhiali a Daria Bignardi a «Le invasioni barbariche»), sui Social e nel romanzo «Se ti abbraccio non avere paura» di Fulvio Ervas (24 ristampe in nove Paesi). Testo trasformato da Gabriele Salvatores nel film «Tutto il mio folle amore», presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Tutto questo perché Franco Antonello, imprenditore di Castelfranco, ha deciso di dedicarsi totalmente al primogenito da quando, a 2 anni e mezzo, al ragazzo è stato diagnosticato l’autismo. «Quando la disabilità grave entra in famiglia è come se si scatenasse un terremoto — racconta sempre il 58enne trevigiano — solo che dura tutta la vita e nessuno ti aiuta. Non sai cosa fare. Andrea ha cambiato completamente la mia esistenza. Mi ha permesso di conoscere il mondo del sociale, realtà fino a quel momento lontana». Per aiutare le famiglie con giovani disabili, Antonello ha lasciato l’azienda in mano ai collaboratori e nel 2005 ha creato a Treviso la Fondazione «I bambini delle Fate», che oggi finanzia 48 progetti di inclusione sociale, conta 15 dipendenti e collaborazioni con 700 imprese e 2500 privati.
Benvenuti a Vieste!
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