VIESTE – Pulizia strordinaria fondali della “Ripa”, emerge di tutto
Dopo la pulizia straordinaria, nelle scorse settimane, del costone a picco sul mare e sottostante il castello svevo-angioino, che ha portato alla rimozione di diversi rifiuti ingombranti (tra cui brande, materassi, e altre suppellettili di vario tipo e grandezza) maldestramente abbandonati nell’alta vegetazione da chi non sa cosa sia il senso civico e il rispetto dell’ambiente, in questi giorni il Comune di Vieste sta provvedendo alla realizzazione di un altro importante intervento a salvaguardia della nostra costa. Vale a dire la pulizia straordinaria, dopo anni, dei fondali lungo il costone che dalla “Ripa” si estende fino alla “Punta di San Francesco”, uno degli angoli più belli e suggestivi del nostro bel centro storico.
Grazie ad un finanziamento regionale di 30 mila euro, ottenuto a seguito di specifico progetto redatto dal dirigente del Settore Ambiente del nostro Comune, dott. Luigi Vaira, si sta operando una pulizia straordinaria con l’utilizzo di natanti speciali e subacquei della Società “Vieste Ormeggi” a cui sono stati affidati i lavori. A seguito di ricognizione subacquea effettuata è emerso che, oltre a rifiuti di varia natura, buttati negli anni passati dal centro storico, nel tratto sottostante la falesia da Piazzetta del Seggio alla punta San Francesco, è presente una enorme quantità di rifiuti costituiti da tubi metallici del tipo “innocenti” utilizzati comunemente per la costruzione di ponteggi, di cui molti con basi di cemento, parzialmente e/o completamente insabbiati nel fondale marino.
In questi primi due giorni di lavoro, è stato rinvenuto e rimosso di tutto, perfino uno scooter. Ben si comprende, quindi, l’importanza della pulizia, che offrirà ancor più una migliore visione della bellissima location, non solo in superficie, ma anche sott’acqua. Un intervento che, come evidenziato dal sindaco, Giuseppe Nobiletti, e dall’assessore all’ambiente, Vincenzo Ascoli “servirà a ridare dignità ad un territorio dalla bellezza straordinaria, nell’ottica della restituzione alla collettività di uno degli scorci più belli d’Italia”.