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VIESTE – Messa dei Defunti e onore ai Caduti oggi al cimitero

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Come da consolidata tradizione, questa mattina nel cimitero di Vieste è stata celebrata una Santa Messa, offerta dall’Amministrazione comunale, in memoria di tutti i Defunti, nel giorno della loro ricorrenza. Contestualmente è stata deposta una corona di fiori al cippo, posto nel corridoio centrale del vecchio cimitero, che ricorda i Caduti viestani delle due guerre mondiali e che custodisce le spoglie mortali di alcuni di loro.

La messa è stata presieduta dal nostro arcivescovo, padre Franco Moscone, concelebrata da don Matteo Troiano e don Giuseppe Vescera, missionario. Vi hanno assistito autorità civili e militari, rappresentanti di associazioni di militari in congedo oltre che di volontariato. Il Comune, con il gonfalone, era rappresentato, per impedimento del sindaco e della vice sindaco, dal consigliere Matteo Petrone (che indossava la fascia tricolore), dal vice presidente del Consiglio comunale, Alessandro Del Zompo, e dal consigliere delegato, Gaetano Paglialonga, oltre che dal consigliere, Sandro Siena. Presenti i rappresentanti delle forze dell’ordine operanti a Vieste, oltre che, come detto, delle varie associazioni.

Toccante la breve omelia pronunciata dal nostro arcivescovo, il quale, tra le altre cose, ha rivelato di aver appreso solo oggi che la località ove sorge il cimitero di Vieste, è chiamata “Gioia”. Per il presule si tratta di “una felice coincidenza, anche se potrebbe sembrare contradditorio, pensando al cimitero come luogo di tristezza e di pianto. Invece non è così – ha detto padre Moscone – perché è da questo luogo che si nasce alla vita eterna, alla felicità perenne, appunto alla gioia infinita. Ed è proprio bello che questo luogo lo chiamiate “Gioia” – ha ancora aggiunto padre Franco Moscone – un luogo circondato da una baia di ulivi secolari, lambiti dal mare cristallino nel contesto della ridente città di Vieste che ho imparato ad apprezzare ed amare sempre più”. Poi l’invito a chi è avanti negli anni, ai nonni, in particolare: “Portate qui i vostri piccoli nipoti, i vostri giovani – ha detto l’arcivescovo -, perché questo è un luogo che trasuda di storia, che insegna la vita. E i più piccoli devono imparare a capire il significato della vita proprio visitando il cimitero, dove le anime dei nostri cari riposano nell’attesa della resurrezione finale e che sarà la resurrezione di tutti noi”.

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