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Gestione elisoccorso: arrestati dirigenti medici, funzionari e imprenditori foggiani

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Dalle prime luci dell’alba, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, con il supporto di militari del Comando Provinciale di Foggia, sta dando esecuzione a un’ordinanza – emessa dal competente G.I.P. del Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica – applicativa della misura cautelare personale (arresti domiciliari) nei confronti di 6 soggetti, tra cui il direttore generale del policlinico Riuniti, Vitangelo Dattoli.
Le misure cautelari nei confronti di Rita Acquaviva, dirigente Asl Fg classe 1964 nata a Orsara di Puglia ma residente a Foggia. Il medico in pensione di Foggia, Antonio Apicella. Gli imprenditori Roberta Valentina Pucillo, 40 anni, e Roberto Pucillo di 77 anni, il dirigente del policlinico Riuniti Costantino Quartucci di 57 anni.
Il provvedimento cautelare si fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dei predetti soggetti indagati, a vario titolo e in concorso tra loro, per i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, commessi a Foggia nel periodo 2019-2020.
Le indagini sono state eseguite dal Gruppo Tutela Mercato Beni e Servizi del Nucleo P.E.F. Bari – con il coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia – mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, escussione di persone informate sui fatti, servizi dinamici di osservazione e pedinamento, perquisizioni e analisi della copiosa documentazione, cartacea e informatica, sequestrata.
Le complesse attività investigative hanno consentito di disvelare la presunta “manipolazione” delle seguenti due gare di appalto bandite da Enti pubblici foggiani operanti nel campo della sanità: l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario per un impegno di spesa pari a € 36.600.000 per il primo quinquennio e € 29.800.000 per l’eventuale proroga contrattuale opzionale; l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi, per un impegno di spesa pari a € 2.642.494 per il primo quadriennio, estendibile – in caso di proroga – fino a € 4.622.494.
In base all’ipotesi accusatoria, i vertici e i rappresentanti ufficiali degli Enti pubblici committenti avrebbero creato con i referenti di una s.r.l. foggiana attiva nel settore del trasporto aereo (per lo più, con l’intermediazione di un medico in pensione particolarmente inserito nel tessuto politico-sociale della città dauna) una “corsia parallela riservata” volta a rendere quest’ultima la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti.
Corsia, questa, costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitors, nonché di suggerimenti alle stazioni appaltanti volti, in un primo momento, a pilotare la composizione delle commissioni di gara e, successivamente, a condizionare l’operato dei commissari. Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale – pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati” – avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare “attenzionate”.
Nello specifico, i referenti della s.r.l. foggiana in relazione alla gara per l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario sarebbero stati i “ghost writers” del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del R.U.P. della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti. Inoltre, gli stessi referenti della società dauna – nell’ambito della gara per l’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica – si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi; poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al “carteggio separato” tra l’Ente sanitario foggiano e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal medesimo Ente pubblico.
La “manipolazione” dei citati appalti è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files – già oggetto di condivisione tra i referenti della s.r.l. dauna e degli Enti pubblici committenti – estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione della Procura della Repubblica foggiana, nel febbraio 2020. La presente attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari – in sinergia anche con la Procura della Repubblica di Foggia – nel contrasto alle turbative degli appalti pubblici, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché degli imprenditori onesti.

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