Italo Rosa, un viestano che ha fatto grande l’Alfa Romeo
Lo scorso sabato, 12 febbraio, in Arese (Milano) è scomparso Italo Rosa. Un nome che forse dice poco o niente ai viestani. In realtà, Italo Rosa era nato a Vieste nel 1930, ed è stato un dirigente di vertice di Alfa Romeo. Era figlio di Giuseppe Rosa, sottufficiale della Guardia di Finanza in servizio a Vieste, e di Maria Angelica Fuscaldo, casalinga. La nascita avvenne nell’abitazione sita in via Santa Maria di Merino, al civico numero 3. Vieste l’ha avuta sempre nel cuore e, quando poteva, ci veniva in vacanza. Molti e prestigiosi giornali del Nord hanno dato risalto alla notizia della scomparsa Italo Rosa che, raccontano le cronache, ha dedicato la vita e il suo tempo libero ad Alfa Romeo: il simbolo di una storia gloriosa che ha contribuito a costruire.
Nato, come detto, a Vieste nel maggio del 1930, è stato un dirigente di vertice di Alfa Romeo: entrato in azienda nel 1955 iniziando dalla “gavetta” di impiegato d’ordine era arrivato al culmine della sua “sudata” carriera divenendo direttore del Personale e dell’organizzazione dell’Area Nord, lasciando la società nel 1987.
La passione per il marchio del biscione non lo ha mai abbandonato nemmeno dopo la sua uscita dall’azienda: nel 2014 ha pubblicato “Alfa Romeo, la tela di Penelope” un racconto minuzioso, denso di riflessioni che sintetizzava l’incapacità di valorizzare le nostre grandi industrie.
Nel 2010, in occasione del Centenario della fondazione, assieme all’amministrazione comunale era stato tra i promotori di un volume che ha raccolto le voci della classe dirigente degli anni ruggenti “Alfa Romeo, gli anni di Arese”. (fonte: Prima Milano Ovest)