“Così – aggiunge Luigi D’Arenzo tecnico di stabilimenti balneari – si mette a serio rischio l’economia locale. Ancora una volta vengono colpite le piccole imprese familiari. Fino al 2023 non aspettiamoci investimenti. Mi fanno ridere quanti in queste ore parlano di stop al caro ombrellone. Tutt’altro. Con le concessioni all’asta i gestori saranno costretti ad aumentare i prezzi di ombrellone e lettini che in alcuni casi potrebbero raddoppiare”. Michele Giarrusso è il presidente provinciale del SIB, il Sindacato Balneari Italiani. Dura la sua reazione. “Non siamo per niente soddisfatti della decisione del Consiglio dei ministri. Noi non siamo pronti per andare all’asta. Abbiamo investito soldi ma soprattutto la nostra vita e quella dei nostri figli. Così faranno vincere i poteri forti e la delinquenza. Le aste sono un grosso punto interrogativo. Temo che solo i poteri forti investiranno in futuro. Noi non più”.
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