Il progetto presentato dall’ANAS durante la fase del dibattito pubblico, lo abbiamo valutato nella sua completezza e si sono analizzati tutti gli aspetti più rilevanti, sia quelli ambientali in primis (tema abusato dagli stakeholder di settore), sia quelli relativi alle opportunità di sviluppo socio-economico e ancor più importante in assoluto gli aspetti riguardanti la sicurezza stradale.
Indiscutibilmente la “Superstrada Garganica” è da considerare un’infrastruttura da fare, ed è utile per completare un progetto attualmente interrotto, ciò per collegare le comunità del Parco e consentire al viaggiatore un adeguato percorso stradale che permetta il necessario comfort, con la possibilità di moderni sistemi di monitoraggio del traffico veicolare e di guida, come già avviene sempre più in altre parti d’Italia con le strade all’avanguardia tecnologica realizzate dall’ANAS con i suoi nuovi progetti di “Smart Road”.
Attualmente, il disagio di viaggiare in questi territori è dovuto come conseguenza della SSV 693 che si interrompe bruscamente ai confini del Comune di Vico del Gargano, questo per chi giunge da nord e bisogna poi proseguire la tratta trovandosi al cospetto di impervie montagne da scalare e successive vallate da discendere; mentre per chi giunge da sud e precisamente dal Comune di Mattinata non va meglio, in quanto su questo versante dopo l’uscita delle gallerie della SS 688, ci si ritrova la percorrenza dello “spauracchio” S.P. 53 che ad oggi per le condizioni di abbandono in cui versa non può essere classificata come strada, ma deve considerarsi poco più che una mulattiera.
Quando si necessita di raggiungere le cittadine di Peschici oppure Vieste non si hanno alternative stradali sicure, lo stesso problema si manifesta per chi viceversa dai suddetti comuni deve raggiungere per ogni necessità le cittadine limitrofe della Provincia.
Tra i soggetti che pagano le maggiori conseguenze di questa situazione, ci siamo noi “Pendolari” che quotidianamente andiamo a lavoro, ma anche gente bisognosa di cure, in quanto gli ospedali sono a non meno di un’ora e mezza di viaggio (grande disagio soprattutto per gli anziani); ci sono, altresì, categorie di soggetti che si rapportano con le altre istituzioni (pensiamo agli operatori della giustizia che hanno il tribunale a 100 km) e quelle legate al traffico commerciale e turistico, agli operatori della marineria (pesca o mercantile) o ai collegamenti verso gli aeroporti di riferimento, insomma si parla di molteplici esigenze risolvibili soltanto con viaggi dalle distanze siderali.
Per ogni esigenza come detto, bisogna percorrere strade che attualmente non sono rispondenti agli standard di normale percorrenza, così come previsto dalla normativa stradale; inoltre, sono state progettate e costruite nel periodo post bellico e su queste tratte il viaggiatore percepisce davvero la spiacevole sensazione di “una guida disagevole”.
Finalmente, dopo tanti anni di attesa, ci viene prospettato un grande investimento pubblico dello Stato per collegare il Gargano e le sue genti al resto dell’Italia, un progetto questo per costruire una strada veramente funzionale alle tante opportunità di crescita e progresso per un territorio potenzialmente più ricco e improntato allo sviluppo economico. Si pensi alle ricadute positive che sono tante e rilevanti e a come cambierà in meglio la qualità della vita di un ambiente fortemente penalizzato dall’isolamento, quest’ultimo non è un problema soltanto geografico ma anche sociale e culturale; ci permettiamo a questo riguardo di citare il compianto e illustre cittadino garganico professor Filippo Fiorentino, che tanto e bene ha scritto nei suoi libri sul tema ambientale e storico-sociologico di questa terra, e sarebbe certamente fiero di vedere così realizzare la sua idea di città Gargano dove ogni comunità del Parco rappresenta un quartiere collegato agli altri, così scriveva lui: “Siamo in una meravigliosa città con al centro un cuore verde circondata dall’azzurro del mare Adriatico”.
Il nostro punto di vista di pendolari della scuola: l’anno scolastico dura almeno 200 giorni, distribuiti su 33 settimane e altrettanti viaggi da fare da Vieste verso Manfredonia o Foggia, ogni giorno dal lunedì al sabato.
Il primo giorno di settembre per noi comincia “l’avventura,” docenti e pendolari ci apprestiamo a lunghi viaggi tortuosi, impervi e pericolosi sui circa 33 km del tratto fatto sulla S.P. 53.
Per recarci al lavoro e svolgere la nostra professione non abbiamo alternative possibili se non l’uso delle nostre autovetture, con un notevole aggravio di spesa, in quanto i collegamenti degli autobus di linea hanno orari non funzionali e le ferrovie non sono disponibili.
Il nostro pensiero è rivolto anche ai tanti giovani studenti universitari o della secondaria superiore, ai quali vengono precluse le opportunità di frequentare e studiare, per loro scelta, ai primi le facoltà attivate nell’ateneo universitario di Foggia e agli altri di scegliere gli indirizzi scolastici adatti alle loro aspettative di formazione. L’offerta a disposizione degli studenti presenti nei paesi limitrofi è difatti preclusa a chi abita sul Gargano, è questo determina che alle future generazioni non si danno le opportunità di studiare ciò che realmente desiderano, causando così un grave danno sia direttamente alle loro ambizioni, ovvero, di poter realizzare i loro progetti di vita, sia indirettamente poiché si impoverisce il tessuto sociale a causa dell’emigrazione forzata derivante dalle necessità di studio (le distanze chilometriche attuali rendono impossibile un pendolarismo per motivi di studio).
In conclusione, ci sembra utile riproporre all’attenzione di tutti gli attori coinvolti in questo “Dibattito Pubblico” una recente protesta, riguardante la S.P. 53, di un nostro collega docente pendolare che così scriveva per esternare il suo disagio, inviando una PEC alla Provincia, al Prefetto e agli Enti territorialmente competenti:
“Si alza la protesta sul Gargano per lo stato della litoranea Vieste-Mattinata, strada provinciale 53”.
In una lettera di un cittadino inviata alla Provincia di Foggia, al Prefetto, al Comando Polizia Locale Vieste, al Comando Polizia Locale Mattinata e al Comando Sezione Polizia Stradale Foggia (Sottosezione Vieste) si legge: “Segnalo le attuali pessime condizioni del manto stradale che rendono molto pericoloso il transito veicolare, in molti tratti si sono aperte delle voragini sull’asfalto e nei casi di avverse condizioni meteorologiche la percorrenza della stessa risulta quasi impraticabile.
Da anni per motivi di lavoro, il sottoscritto percorre quotidianamente la strada e in alcune occasioni ho dovuto aiutare altri automobilisti in difficoltà, perché in molte aree non è possibile l’utilizzo della rete telefonica (mancanza di segnale) per richiedere eventualmente i soccorsi; inoltre si evidenziano atavici problemi riguardanti il traffico, sempre più in aumento di veicoli ‘pesanti’, lunghi tratti in cui è assente la segnaletica verticale ed orizzontale, cunette colme di pietre e detriti di terra e vegetazione, rami di alberi e arbusti sporgenti soprattutto nelle curve e lungo le pareti che delimitano le carreggiate della strada, e infine anche molti guardrail che non risultano a norma del codice della strada”.
Chi scrive chiede agli Enti preposti “di provvedere affinché ci sia al più presto il ripristino delle condizioni minime di sicurezza per gli automobilisti e per tutti coloro che devono usufruirne per le varie necessità”.
Si potrebbe scrivere ancora tanto su quanto sia necessaria la realizzazione di quest’opera, parlare di tutto ciò che si dovrebbe considerare per un’eventuale “analisi SWOT” dei punti di forza (strenghts) che sono prevalenti e delle poche debolezze (weaknesses) per lo più basate su astruse e inopportune posizioni ambientaliste, nonché delle molteplici opportunità (opportunities) e delle minacce (threats) difatti inesistenti per la portata del progetto proposto dall’ANAS, considerando tutti gli studi preliminari effettuati dettagliatamente.
Per noi “PENDOLARI” la “Superstrada Garganica” è una infrastruttura da completare, con assoluta necessità e priorità. Dal dibattito pubblico dell’ANAS abbiamo appreso delle diverse alternative di progettazione e decisamente siamo favorevoli per il SI all’Alternativa 3A oppure SI all’Alternativa 3B, che rappresentano le soluzioni migliori per il tracciato e per la sicurezza.
Si deve assolutamente realizzare tutto questo come un progetto strategico che per troppo tempo è rimasto nel cassetto. Attraverso la sua costruzione ci sarà riconosciuto il diritto di vivere e progredire in un territorio dove saranno migliori i collegamenti per viaggi normali, comodi, sicuri e veloci.
Il nostro contributo di cittadini è in questo scritto, per chiedere con forza la nuova infrastruttura e mettere fine all’isolamento delle nostre città dal resto del Mondo e che questo non resti per sempre un sogno… ma al più presto diventi una realtà !!!
Vieste, 05 marzo 2022
PENDOLARI – DOCENTI – ATA
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