Nel corso degli anni, sono stati diversi tentativi di rimozione finalizzati ad eliminare i potenziali effetti pregiudizievoli sull’ambiente ed addivenire, infine, alla bonifica del sito. La presenza del relitto, tra l’altro, ha causato l’apertura di una procedura d’infrazione dall’Unione Europea ai danni dell’Italia per il degrado ambientale causato dalla presenza del relitto.
L’attività di polizia giudiziaria segue un minuzioso lavoro di ricostruzione documentale presso alcuni degli Enti coinvolti per individuare le cause che hanno portato al mancato avvio dei lavori. Il sequestro disposto dalla Procura delle Repubblica di Foggia oltre che accelerare le operazioni di rimozione (per le quali la Regione Puglia ha già stanziato una somma di
560.000,00 euro) consentirà di effettuare ulteriori accertamenti tecnici finalizzati alla verifica di eventuali sostanze inquinanti ancora presenti a bordo e potrà fare luce su una vicenda che presenta ancora diversi lati oscuri. Il relitto, una volta posto sotto sequestro, è stato affidato in custodia al Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Lesina.
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