Viaggio da Giulianova a Vieste, nuovo documentario dedicato ai trabucchi
I trabucchi del Gargano, insieme a quelli della costa abruzzese e molisana, ancora una volta protagonisti sui canali nazionali della televisione italiana. Ieri nella puntata di Geo&Geo è andato in onda un meraviglioso documentario dal titolo “I giganti del mare”, prodotto dalla Studio Kairos con la regia di Daniele di Domenico e con la direzione della fotografia affidata al viestano Fabio Abatantuono.Trabocchi, trabucchi, tabuccari, trabucchisti e trabuccolanti: un mondo straordinario, unico e ricco di fascino che solo in queste tre regioni dell’Adriatico esiste Un viaggio in barca a vela iniziato da Giulianova e proseguito fino a Vieste, toccando i trabocchi di Ortona, San Vito Chietino e Vasto in Abruzzo, Termoli in Molise, e Peschici e Vieste sul nostro Gargano. Alla scoperta di queste macchine da pesca, che come enormi granchi aggrappati alla costa si protendono verso il mare sfidando le onde, dalle origini avvolte nella leggenda. Alla ricerca della viva testimonianza di chi ancora oggi ne è custode, lungo un potenziale itinerario, turistico e culturale, unico al mondo, da pensare e promuovere al di là di astratti confini regionali. “Abbiamo viaggiato per 130 miglia lungo le coste di questo meraviglioso tratto di mare Adriatico, per raccontare di uomini e trabocchi – spiega di Domenico – . Riportiamo sulla rotta del ritorno emozioni limpide che hanno attraversato l’obiettivo della telecamera e sono arrivate fino a noi, dall’altra parte, testimoni silenziosi di storie che meritano di essere fatte conoscere al mondo”. Storie affascinanti e ricche di tradizioni e cultura marinara, quelle raccontate sui trabocchi abruzzesi e molisani. Poi sul Gargano. dove la costa si fa alta e frastagliata e i trabucchi sfidano la forza di gravità. Sul trabucco Furcichella, a Peschici, Giuseppe Marino, 87 anni, memoria storica dei mastri trabucchisti e suo nipote Luigi squamano un grosso pesce serra e a fine giornata Giuseppe, abbracciato alla moglie, canta una struggente canzone popolare, che racconta la vita dura dei trabucchisti di un tempo. E ancora Cenzino, a Vieste, che ha sempre fatto il pescatore, ma coltiva un grande sogno: avere un trabucco tutto suo, e intanto li realizza in miniatura per arrotondare la giornata. Matteo Silvestri che racconta che con il trabucco suo nonno ha dato sostentamento a tutta la famiglia e ha costruito uno dei trabucchi più suggestivi del Gargano, quello della punta della testa a Vieste. E che l’ associazione di cui fa parte si impegna da tanti anni per mantenere quella che è la tradizione dei trabuccolanti. O ancora, la storia di Valentina Fasanella trabucchista donna di Peschici. La sua famiglia è tra le prime ad aver costruito un trabucco sul Gargano.
“Il mare – aggiungono gli autori del documentario – è lo scenario che ci ha sempre accompagnato in questo viaggio, ma i veri protagonisti sono stati gli uomini, le donne e i loro trabocchi/trabucchi. I ricordi si susseguono in modo disordinato, caotico, secondo sequenze ogni volta differenti, che la mente seleziona sulla base di una logica che non è possibile interpretare, ma forse non si può proprio parlare di logica. Forse è questo il modo migliore per raccontare quello che abbiamo vissuto, seguire l’illogicità della mente, abbandonare quella che può essere una mera e noiosa esposizione degli avvenimenti in senso cronologico e lasciarsi trasportare dall’emozione di momenti che sono già diventati ricordi”.
Il progetto ha ricevuto il sostegno della Camera di Commercio di Chieti e Pescara del sostegno dell’ Apulia Film Commission. Oltre all’associazione Rinascita dei Trabucchi Storici di Vieste, si fregia del patrocinio del Parco Nazionale del Gargano, del Comune di Peschici e del Comune di Vieste. “Un lavoro straordinario – ha evidenziato l’assessora Graziamaria Starace – realizzato da professionisti come il regista Daniele di Domenico e il nostro Fabio Abatantuono che attraverso il documentario trasmesso in questi giorni da Geo&Geo ha unito tre regioni, e diversi comuni rivieraschi dell’Adriatico, compresa la città di Vieste che ha da sempre nel trabucco uno dei simboli identitari. Un affascinante viaggio lungo oltre 100 chilometri tra cultura, natura e tradizioni popolari per riscoprire i giganti del mare che, insieme all’associazione Rinascita dei Trabucchi Storici, stiamo recuperando. Oggi la loro funzione principale è quella di ergersi a meraviglie del luogo e a ricordi del passato, così come raccontato nel documentario dai nostri pescatori”.