“L’oppressione crescente del carico burocratico svilisce sempre più il ruolo clinico del medico di famiglia, un carico non più sostenibile che rischia di trasformare il medico in un burocrate attento più alle circolari e ai piani terapeutici che alla visita medica e all’ascolto. Sempre più medici di famiglia lasciano il lavoro anzitempo e sempre meno giovani medici seguono il percorso che li può portare a riempire il vuoto di chi va via. E’ una situazione che sta diventando drammatica.” ha continuato Onorati. “Immaginare oggi, per esempio, che ci sia ancora un ambulatorio di medicina di famiglia senza il personale amministrativo che risponda al telefono e gestisca tutta la parte burocratica del lavoro, significa non aver compreso la gravità della situazione. Pensare che dopo la pandemia tutto possa restare come era prima del Covid, con gli stessi livelli organizzativi, significa non aver fatto tesoro della drammatica esperienza che abbiamo vissuto. A realtà nuove, strumenti nuovi, per non restare sempre in balia degli eventi.” aggiunge Salvatore Onorati.
“Diagnostica di primo livello nei nostri studi per concorrere a ridurre le liste di attesa, con, ad esempio, elettrocardiogrammi eseguiti nei nostri studi per soggetti con patologie croniche che hanno bisogno di un monitoraggio programmato, che può essere gestito nei nostri studi con la telemedicina. La politica deve dare risposte se non vuole assumersi la responsabilità di aver smantellato il sistema, a meno che dietro la mancanza di risposte alle richieste dei medici di famiglia non si nasconda la volontà di chiudere il servizio pubblico ed aprire al privato.” ipotizza Onorati. “È questo il tempo della chiarezza e di dichiarare in maniera netta e precisa se si vuole un sistema pubblico che garantisca universalità o un sistema privato che garantisca la salute in base al reddito.” evidenzia Salvatore Onorati. “Giorno 15 dicembre per richiamare l’attenzione sulla gravità della situazione, negli ambulatori dei medici di famiglia si spegneranno le luci e per qualche minuto si lavorerà a lume di candela. La luce di una candela come simbolo, in questo periodo natalizio, di speranza che la luce non si spenga completamente, non solo sulla medicina di famiglia, ma su tutto il Servizio Sanitario Nazionale, non dimenticando il settore dell’ Emergenza Urgenza – 118, oramai ridotto ai minimi termini numerici del personale medico ed a rischio chiusura.”
“Sul livello locale” ha concluso Onorati ” il sindacato FIMMG esprime soddisfazione per la nomina a Direttore Generale della ASL della provincia di Foggia di Antonio Nigri, conoscitore del nostro difficile territorio, con cui è già iniziato un percorso di condivisione delle difficoltà della medicina territoriale, che, siamo convinti, continuerà, perché oltre la politica ci sono le persone e le possibilità di inseguire gli stessi obiettivi e nutrire fiducia l’uno per l’altro.”
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